Marvel - Nick Spencer e il finale di Secret Empire, ispirato da Lanterna Verde: Rinascita

La storia di Geoff Johns ha influenzato un particolare importante del finale di Secret Empire

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Il finale di Secret Empire è consegnato agli archivi e alla Storia del Fumetto. Ma Nick Spencer, lo sceneggiatore della storia, ha recentemente rivelato un particolare piuttosto curioso. La fine dell'evento Marvel più controverso degli ultimi anni è stata ispirata dalla lettura di Lanterna Verde: Rinascita.

Ecco quel che ha dichiarato lo sceneggiatore in merito al modo in cui la storia di Geoff Johns ha fatto da guida, in qualche modo, nella gestione del personaggio di Capitan America.

Secret Empire #10, copertina di Mark BrooksCredo di aver già detto qualcosa in merito in passato, ma sappiate che ho un incredibile rispetto per la storia di Hal Jordan e Parallax. Per me, quella storia è sempre stata incredibilmente appassionante e vedere quel che ha fatto Geoff Johns in Rinascita, il modo in cui ha spiegato la natura di Parallax, credo sia stata una grande esperienza.

C'è una cosa che mi fa arrabbiare, da fan, ed è il momento in cui Hal si trova di fronte a un momento di debolezza, quando lo stress del suo lavoro inizia a mettergli di fronte delle difficoltà molto serie, il che dà modo a Parallax di infettarlo, trovando una piccola apertura nelle sue difese. Quel che mi disturba è che ci sia comunque un elemento di colpevolezza, rappresentato da quella debolezza che ha lasciato la porta aperta a Parallax. Quell'istante è il motivo per cui è successo tutto quel che accade dopo. Senza, non sarebbe capitato.

Invece, io non volevo che Steve Rogers avesse alcun momento di cedimento, volevo che tutti quanti nell'Universo Marvel, alla fine, lo guardassero in faccia consapevoli che lui non avrebbe potuto fare nulla per evitare che la sua versione malvagia si manifestasse. Non c'è debolezza in lui, non c'è errore, nessun attimo di disattenzione o apertura.

Se pensate in qualche modo che questa sia una scelta codarda, fatta apposta per difendere Capitan America, sappiate che preferisco che la pensiate così, piuttosto che sentirmi dire che le mie scelte hanno reso Steve un fascista senza cuore e che ora non riuscite più a leggere le sue storie perché il personaggio è rovinato, macchiato.

Fonte: Comicbook

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