Marvel, Chelsea Cain su Mockingbird: Mimo tra Civil War II e una crociera nerd

Chelsea Cain parla di Mockingbird #7, che apre un arco narrativo decisamente bizzarro ambientato su una nave da crociera tematica...

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Una crociera nerd per Bobbi Morse, nome di battaglia: Mimo. Pare sia proprio questa l'idea generale di Mockingbird #7, il numero in uscita, negli Stati Uniti, della serie dedicata all'eroina-spia-ufficiale di collegamento dello S.H.I.E.L.D. con le Parker Industries. Di questo, come di altre questioni connesse, parla la sceneggiatrice Chelsea Cain dalle pagine di Marvel.com.

Mockingbird #7, copertina di Joelle JonesL'intero arco narrativo avrà come tema la crociera nerd. La quale esiste veramente. Conosco un sacco di gente che ne ha fatta una. Musicisti, videogiocatori, cultori nerd, o anche solo gente a cui piace abbuffarsi in costume da bagno. Mi è sempre sembrata un'idea geniale, fantastica, totalmente ridicola e folle. Ed ecco il mio modo per farne una e trascinarci tutti i lettori e Bobbi.

Inoltre, considerando le vicende che ha passato, tra ex marito e accuse di omicidio, Mimo ha davvero bisogno di andarsene per un po' e questa era una buona occasione. Le questioni legate al cosplay sono secondarie, anche perché, durante una di queste crociere, certamente sono coinvolti i comics, ma non è che la gente vada in giro in costume. Ma immaginare Bobbi intrappolata su una nave del genere che incontra tizi vestiti come Occhio di Falco e Hulk in tempi di Civil War II era impagabile.

La Cain ha dato indicazioni e suggerimenti a Kate Niemczyk, la sua collega disegnatrice, data la grande quantità di elementi da definire in un ambiente del genere. Per il resto, la collaborazione tra le due è decollata presto e, dopo i primi numeri di assestamento, ora si capiscono al volo. Anche perché la Niemczyk, nuova nel mondo del fumetto, aveva bisogno di prendere confidenza con il mezzo.

C'è un mistero da risolvere, tra thriller e Agatha Christie, su questa nave. Non mi era stato chiesto di scrivere una storia tie-in di Civil War II, ma io mi sono fatta largo a gomitate. Quando ho sentito di quel che sarebbe successo tra Occhio di Falco e Bruce Banner, ho deciso che Bobbi non poteva rimanere indifferente.

Insomma, Clint l'ha lasciata perché lei ha permesso che lo spirito cowboy dell'uomo che l'ha violentata cadesse da un dirupo invece che salvarlo e, ora che lui è accusato di omicidio volontario, lei dovrebbe permettergli di passarla liscia? Be', forse sì, viste le circostanze, ma delle conseguenze sono comunque in arrivo, signor arciere.

Bobbi, sempre preparata per ogni evenienza, secondo la Cain, affronterà le acque del Triangolo delle Bermuda. L'autrice non vuole essere specifica, ma promette pirati fantasma e ulteriore sviluppo del personaggio, finalmente lineare e su binari indipendenti, dopo i primi cinque numeri che sono somigliati all'assemblaggio paziente, pezzo dopo pezzo, della sua personalità.

Il cast di supporto di questa serie esiste solo ed esclusivamente in relazione a Bobbi, sono al suo servizio come lei lo è stata degli altri eroi Marvel per quarant'anni. Non voglio vedere Occhio di Falco e Howard il Papero, ma la versione che dà Mimo di loro. Lei ha sempre l'ultima parola perché lei si attribuisce sempre l'ultima parola. O se la prende. E io l'amo anche per questo.

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Fonte: Marvel

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