Marvel: Matt Rosenberg presenta il rilancio horror dei Nuovi Mutanti

Dead Souls è la miniserie che riporta in auge i Nuovi Mutanti: ne ha parlato lo scrittore Matt Rosenberg

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Matthew Rosenberg e Adam Gorham riprendono in mano il leggendario titolo che fu di Chris Claremont e con cui l'autore rinvigorì l'idea di base degli X-Men originali di Lee e Kirby: quella di una scuola di eroi destinati a lottare per salvare un mondo che li teme e li odia. Sono loro il team creativo della nuova miniserie New Mutants: Dead Souls.

Lo sceneggiatore ha risposto alle domande di Comic Book Resources, rivelando quanto vi riportiamo:

New Mutants: Dead Souls #1, copertina di Ryan Stegman

Magik è sempre stata uno dei miei personaggi Marvel preferiti: è quanto di più vicino esista a una dei Nuovi Mutanti originali senza esserlo, ed è una X-Men sia per le sue capacità che per questioni di famiglia. Tuttavia, è sempre un po' un'esclusa. I mutanti sono i discriminati dell'Universo Marvel e lei è l'ultima tra loro. C'è qualcosa di affascinante in questo. La sua vita è incasinata a livelli che persino gli altri personaggi Marvel troverebbero inquietanti. Eppure, nonostante tutto, tiene la testa bassa e fa il suo dovere.

Non c'è persona più tosta di lei nell'universo, ma porta con sé una fragilità nascosta. Le hanno portato via l'infanzia, sottraendola alla sua famiglia e trasformandola in qualcosa di terribile, e lei ha trovato il modo di diventare un'eroina. Spessissimo, i personaggi Marvel si chiedono come mai siano diventati quel che sono, quali scelte li abbiano portati qui. Ma con Magik, mi è sempre stato chiaro: aiuta le persone perché non vuole che vivano una vita come la sua. E questo concetto è meraviglioso e tragico.

Karma è il personaggio che mette insieme tutti gli altri. Sin dalla splendida run di Marjorie Liu su Astonishing X-Men, Karma è l'erede e la leader dell'Hatchi Corporation, multinazionale non troppo diversa dalle Stark Industries e dalla Rand Corporation. Ma lei è cresciuta tra i Nuovi Mutanti, sa cosa significhi un team del genere per il mondo, quindi, anche se si è ufficialmente ritirata dalle operazioni sul campo, ha messo assieme un gruppo di vecchi compagni di squadra e di amici, per far sì che possa rinascere. Di fatto, sta prendendo per sé il ruolo del Professor Xavier e, come lui, non necessariamente sarà chiarissima fin dall'inizio, riguardo i suoi scopi, con i membri del gruppo. Sta cercando qualcosa, ma non sappiamo precisamente cosa sia. E nemmeno i suoi uomini.

Rahne Sinclair ha passato un paio di anni davvero terribili. Ha sempre avuto il ruolo di fare da punto di vista per i lettori. Anche se è a tutti gli effetti un membro del team, è pur sempre una ragazzina di provincia di un paese straniero, religiosa e poco a suo agio con i suoi poteri. Anche se sta dentro il gruppo, la sua prospettiva è da esterna.

Credo sia, a suo modo, una buona controparte per Magik. Se per quest'ultima è chiara la metafora dell'armatura che le si forma attorno quando le cose si fanno pericolose, per Rahne è quasi l'opposto. Invece di rinchiudersi, la parte di lei che non ama vedere esposta, viene fuori. Per fortuna, credo che abbia smesso di vergognarsi della propria identità, ma i suoi poteri, che la trasformano in ciò che viene percepito come un mostro, sono difficili da digerire a livello personale.

Wolfsbane, spiega Rosenberg, sa di essere in qualche modo il collante dell'intero gruppo e sa quanto gli altri abbiano bisogno di lei. La troveremo più silenziosa e meno selvaggia che in passato, anche a seguito dei recenti traumi della sua vita. Almeno di uno di essi si parlerà diffusamente nella miniserie.

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Anche Boom-Boom e Forzuto, membri di X-Factor, sono parte di questo team, che Matthew Rosenberg apprezza molto perché, nonostante non sia una vera e propria famiglia e non tutti i componenti siano stati Nuovi Mutanti, mantiene un forte tessuto connettivo. Il che crea la classica dinamica tra persona che si conoscono da una vita, ma che devono ancora imparare a lavorare assieme, crescendo nel corso della narrazione.

La vicenda trova ispirazione nei cicli originali di Nuovi Mutanti. Vampiri che succhiano energia mutante, alieni che infettano le cose toccandole, giganteschi orsi demoniaci, un sacco di cose che si collocano a metà tra il fumetto di supereroi e i temi soprannaturali. Volevamo prendere questa idea generale e rinnovarla, forse tendendo un po' più verso il mistico. Rimane un fumetto di supereroi, ma i ragazzi affronteranno nemici inusuali per i mutanti. All'inizio, volevo che la miniserie fosse composta da albi indipendenti, in cui il team fungeva da squadra d'intervento del paranormale. Poi, è nata una storia più ampia che ha abbracciato tutto quanto, ma qualcosa della struttura iniziale è rimasto.

Sul finale, complimenti di Rosenberg ad Adam Goram, già disegnatore della serie Rocket, scritta da Al Ewing. Lo sceneggiatore si dice colpito dal suo lavoro su The Violent, scritta da Ed Brisson, e dal modo in cui sa manipolare in maniera personale i personaggi.

Spero che darete un'occhiata alla serie. Abbiamo in serbo dei colpi di scena che i vecchi fan dei Nuovi Mutanti, così come i più giovani, non si aspettano proprio. Stiamo cercando di fare qualcosa di diverso rispetto al solito, di inaspettato. Ma so, da fan delle testate mutanti da tutta una vita, che di solito è proprio questo il genere di storie che ci rimane nel cuore.

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Fonte: Comic Book Resources

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