Marvel: Mariko Tamaki racconta una storia di valori familiari su X-23

Mariko Tamaki parla delle nuove storie di Laura Kinney, che torna a combattere con il nome di X-23

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Vi abbiamo già parlato della nuova gestione del personaggio di X-23, clone al femminile di Logan che negli ultimi anni, in assenza dell'originale, ha portato il nome e l'uniforme di Wolverine.

Mariko Tamaki, sceneggiatrice della nuova serie dedicata a Laura Kinney, ha risposto alle domande dei lettori di Comic Book Resources. Ecco le dichiarazioni più significative scaturite:

X-23 #1, copertina di Mike Choi

Questa serie segue le trame di Tom Taylor per All-New Wolverine, il che significa che, per molti versi, è una continuazione di quella storia meravigliosa. Direi che Laura porta decisamente l'esperienza delle sue recenti battaglie e degli eventi della sua vita personale nelle nuove trame. I suoi scopi e i suoi obiettivi sono direttamente connessi a quel che le è capitato durante la run di Tom Taylor.

Laura è costantemente alle prese con il proprio passato, che è ricco di traumi, ma il suo approccio nel farlo è molto diverso rispetto agli altri personaggi che ho avuto sotto mano qui alla Marvel. Laura rivivrà certamente alcuni episodi della sua vita, durante la serie, ma non direi che questo sia il focus principale della vicenda. Più un tema sottotraccia.

Manterremo dei toni molto più leggeri e luminosi rispetto a Claws of the Killer [miniserie parte del progetto Hunt for Wolverine - NdR], in parte perché le personalità che sono coinvolte sono molto diverse e poi perché... penso di poterlo rivelare senza problemi... non ci sono zombi nella storia che racconto. Non che gli zombi non possano essere divertenti. Il fumetto che state per leggere sarà molto diverso da Claws e la differenza principale è che qui tutti quanti vanno d'accordo.

Non appena ho letto delle Naiadi di Stepford nel ciclo degli X-Men di Grant Morrison ho capito che avrei voluto utilizzarle come nemiche in una storia. Mi hanno dato da subito i brividi e ho pensato che dovevo averle per me. E alla Marvel me le hanno concesse. Mi piacciono perché hanno molti punti di contatto con X-23, ma in realtà sono creature molto diverse. Sono una famiglia di cloni, che capisce quel che significa essere un eroe o un criminale nella brevità della vita. Inoltre le Naiadi sono grandiose e io adoro il modo in cui Juann Cabal le ha disegnate nella storia.

Quando mi hanno affidato questo progetto, ho pensato subito alle intersezioni tra la vita di un mutante e quella di un normale umano, a come un mutante concepisca i concetti di base dell'esistenza, a come si applicano o meno. Ho passato molto tempo anche a pensare al concetto di famiglia per un clone, e la mia storia parlerà molto di questo. Di famiglia, di cosa voglia dire farne parte e combattere per essa.

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Fonte: Comic Book Resources

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