Marvel: Luciano Vecchio tra ispirazione, Pride e i super eroi della vita reale

Sotto i riflettori dei grandi nomi della Casa delle Idee arriva Luciano Vecchio, che ha lavorato sulle serie Ironheart e Marvel’s Voices

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Sotto i riflettori dei grandi nomi della Casa delle Idee arriva Luciano Vecchio, che ha lavorato sulle serie Ironheart e Marvel’s Voices. Oltre a curare molti progetti indipendenti, Vecchio è anche molto attivo sul fronte dei diritti civili e dell’inclusività, tema più preponderante che mai di questi tempi. Prezioso è il suo contributo a Secuencia Disidente, un archivio digitale che raccoglie e mette in evidenza le storie degli autori LGBTQ+ di tutta l’Argentina.

Vecchio racconta ai lettori del sito ufficiale Marvel la sua vita personale, la sua produzione artistica e come i due aspetti si intreccino nelle sue attività sui vari fronti:

Ironheart #9, anteprima 01

Vecchio - I fumetti e i super eroi sono sempre stati parte del mio mondo. Ho un fratello più vecchio di me di undici anni che era un avido lettore di fumetti, quindi la sua collezione in giro per casa stimolava la mia immaginazione fin da prima che imparassi a leggere. I cartoni animati di super eroi erano i miei preferiti in TV, e i fumetti erano la loro versione espansa all’infinito, dove vivevo per la maggior parte del tempo.

Ci sono stati molti momenti significativi per me nelle storie di super eroi, ma nominerei Wonder Woman di George Perez come esperienza determinante. L’ho letta da adolescente, era un ciclo di storie in cui i super eroi si intersecavano con la mitologia, il femminismo e l’attivismo tramite azioni positive. Quel reboot fu un punto di svolta per me, passai dal vedere i fumetti come “qualcosa di grandioso e di divertente” a “qualcosa che è anche importante, carico di emozioni e ispiratore”.

Sono molte le figure del Fumetto che mi hanno ispirato nel corso degli anni. Oltre alle opere del sopracitato George Perez, citerei quelle di Grant Morrison, con i suoi stimoli intellettuali e le sue lezioni magiche. Phil Jimenez è l’eroe che aspiravo a essere e che un giorno sono riuscito a incontrare, è stato un po’ un maestro per me. Gail Simone con il suo stile e il suo enorme impatto positivo nei media. Rebecca Sugar con il suo rivoluzionario uso dell’animazione per educare emotivamente una generazione. Enrique Alcatena, uno dei più importanti disegnatori argentini, un grande esempio di classe e generosità che mi ha offerto la piattaforma per esplorare la mia dimensione come artista/disegnatore su SERENO.

In particolare, gli eroi che mi ispirano sono quelli del pantheon in continua espansione degli artisti queer argentini locali, che fanno attivismo attraverso la cultura e che in molti casi sono anche miei buoni amici: il giornalista e attivista HIV Lucas Fauno, il cantante di tango non binario Fifí Tango, la vignettista e produttrice di convention lesbica Agustina Casot e il membro queer della banda Cumbia Sudor Marika, soltanto per fare alcuni nomi della vasta scena locale. Perfino il figlio del nostro attuale presidente, Alberto Fernández, è un sostenitore drag del gender-fluid.

Ironheart #1, anteprima 01

Quanto ai personaggi, invece, non credo ci sia un singolo personaggio che possa incarnare completamente le soggettività intersezionali e le sfide delle iniquità sociali legate al Pride, e questa è una buona cosa.

Sarebbe una pressione eccessiva per un qualunque personaggio (o qualunque persona) essere l’unico membro di un settore demografico sottorappresentato nei media, ed è per questo che nella mia storia di Marvel Voices ho voluto concentrarmi su una comunità e una causa comune, che per me è l’essenza del Pride.

Marvel's Voices #1, copertina di Ryan Benjamin

Anche se alcuni decenni fa credo che i mutanti svolgessero quelle allegorie collettive (e altre), ora siamo oltre quel punto. Ora avere più personaggi che siano visibilmente LGBTQ+ nei loro modi speciali è più rilevante e necessario di una metafora. Se vogliamo concentrarci su alcuni elementi specifici, mi è piaciuto vedere Northstar provare rabbia al momento del coming out, apprezzo il sarcasmo pungente di America Chavez o la fluidità di Loki. Sono tutte incarnazioni dell’unicità. Il Pride è presente in ognuno di loro.

Ironheart è un personaggio speciale per me, è stato il mio primo incarico nell’Universo Marvel canonico e toccava tutte le note giuste: un personaggio che già mi piaceva, una protagonista femminile ispiratrice, temi sociali rilevanti, momenti emotivi intensi e azione esplosiva. C’era tutto.

Ma quello che risaltava più di ogni altra cosa nella scrittura di Eve [L. Ewing] era il suo stile, il suo ritmo, il modo in cui trasmette le informazioni e porta avanti la trama in modo unico e coinvolgente. La struttura del primo numero, di lunghezza extra, è uno degli esempi migliori, ma sono molti i momenti in cui la serie mi ha commosso fino alle lacrime. Uno dei miei preferiti è la dinamica tra Shuri e Riri nella storia in Wakanda, sul numero #9.

Personalmente, non sono certo al livello di genio e di intraprendenza di Riri, lavoro a livello intuitivo: “mettici il cuore e spera in bene”, sono quel genere di artista. Però mi identifico con la goffaggine di Riri a livello sociale, specialmente quando avevo la sua età. E cerco di fare mia la sua frase ispiratrice quando ne ho bisogno: “Chi agisce con coraggio apre la strada a chi vive nella paura”.

Marvel Voices #1, anteprima 01

Fonte: Marvel

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