Marvel, Legacy: Jason Aaron parla del nuovo confronto tra Thor e Mangog
Mangog è tornato, e in una storia chiamata The Death of the Mighty Thor non può essere una bella notizia
Mercoledì scorso è uscito negli Stati Uniti Mighty Thor #703, quarta parte dello storyarc sceneggiato da Jason Aaron per i disegni di Russell Dauterman. L'albo getta le basi per alcuni eventi che culmineranno nel numero successivo, dove la trama prenderà una svolta netta.
Nel numero #702 abbiamo visto il Figlio di Odino confrontarsi con lei e dirle che deve assolutamente fermarsi. È una delle poche persone che conosce il suo segreto ed è consapevole di quanto le stia costando essere Thor, per questo le parla in modo tanto diretto, e lei sembra capire e cedere. Ma al termine della storia collassa, quindi... per sapere cosa le stia passando per la testa e con cosa si stia confrontando sarà necessario seguire la vicenda episodio dopo episodio. Nel numero #703 esporrà in modo diretto e specifico la situazione, le sue condizioni di salute e cosa implichi proseguire su quella strada. Dal prossimo albo, la decisione che prenderà sarà molto chiara.
Jane Foster è stata Thor negli ultimi due anni, più o meno, e durante questo periodo ha combattuto alcuni dei più grandi e folli nemici provenienti dai vari Regni, in particolare Malekith il Maledetto, figura centrale di War of the Realms e portatore di caos.Mentre Thor faceva i conti con tutto ciò, doveva anche convivere con il cancro nei panni di Jane Foster. Essere Thor ha solo peggiorato la sua condizione. Tutte le volte in cui si trasforma viene neutralizzata la cura che sta facendo per il cancro, e quando torna nei panni di Jane sta peggio di prima. È consapevole di tutto ciò, ma continua a sollevare quel martello, perché qualcuno deve pur farlo. Qualcuno deve accollarsi questo lavoro e mettere fine alla guerra, prima che si propaghi in tutti i Regni.
[...] Alla fine del numero #700 - l'inizio di questo arco narrativo - è arrivato Mangog, uno dei cattivi originali creati da Stan Lee e Jack Kirby, nonché uno dei miei villain di Thor preferiti, che ha picchiato a sangue il Thor della Guerra, sconfiggendolo e facendo a pezzi il martello.
Mangog odia gli dei e cerca vendetta contro di loro perché è nato quando Odino massacrò un'intera razza aliena. Esiste perché incarna una combinazione di rabbia e odio di miliardi e miliardi di esseri canalizzati all'interno di un unico mostro in cerca di giustizia. Ha cercato vendetta più volte nel corso degli anni, uscendone sempre sconfitto, ma tornando ogni volta più forte di prima.
Nel numero #701 abbiamo parlato del perché sia così, di cosa lo alimenti e come tutto sia diventato qualcosa di più grande della semplice vendetta nei confronti Odino per via del suo peccato originale... è diventato una sorta di forza della natura, un giudizio cosmico contro gli dei. Resta ambiguo il suo essere legittimato o meno in questa vendetta, un concetto che rientra appieno nei temi del mio primo arco narrativo e nell'idea primigenia: "Gli dei sono davvero degni?"
Sapevo da anni che Mangog sarebbe arrivato. Avevo pianificato il suo impiego fin dall'inizio, e se spulciate la mia run per intero noterete riferimenti a lui negli ultimi anni di storie. Ho sempre saputo che stavamo andando verso tutto questo, e che la storia di Jane Foster nei panni Thor è stata costruita per arrivare a questo momento specifico.
Quando ho iniziato a lavorare a Mighty Thor, la prima cosa che ho fatto è stata sedermi e leggere i primi numeri di Lee e Kirby. Penso che molto di quello che ho fatto - i giocattoli che ho utilizzato - sono arrivati con la lettura di quegli albi. Non avevo mai letto parecchie di quelle storie prima di allora, e Mangog è stato uno dei primi elementi a colpirmi.
Inizialmente non ero un grande fan di Thor, che ci crediate o no. Voglio dire, conoscevo le cose di Walter Simonson, ma erano i miei unici riferimenti, sul serio. Quando però ho letto tutto fino in fondo, ho capito che il personaggio da cui ero più attratto era Mangog. E più leggevo, più vedevo cose in cui affondare i miei denti.
Penso che il lavoro sia questo: a prescindere dal personaggio, non puoi semplicemente entrare e accodarti al coro, partendo dal presupposto che tutti sappiano perfettamente come mai sia figo. Devi mostrare a tutti per quale motivo sia così diverso rispetto agli altri dell'Universo Marvel, cosa rende le sue avventure tanto inusuali ed emozionanti. Cerco di portare avanti questa idea in ogni nuovo episodio.
[Il Figlio di Odino] ha un legame decisamente conflittuale con il martello e con l'idea di essere degno. Ma più il suo rapporto con Jane si evolve e più penso che sia soprattutto preoccupato per la sua amica. Riguadagnarsi il martello non fa parte dell'equazione in questo momento, vuole solo tentare di salvarle la vita. Chi sia davvero Thor è certamente uno dei quesiti della storia. Direi che buona parte di essi verranno risolti alla fine della saga, forse non proprio tutti, ma molti... magari, però, non nel modo che vi aspettereste.
In occasione del gran finale di The Death of the Mighty Thor, la Marvel proporrà dieci copertine variant per altrettanti albi in uscita a marzo: Amazing Spider-Man #797 di Clayton Crain, Avengers #683 di Humberto Ramos, Black Panther #171 di Nick Bradshaw, Daredevil #600 di Leinil Francis Yu, Doctor Strange: Damnation #2 di Emanuela Lupacchino, Infinity Countdown #1 di Russell Dauterman, Invincible Iron Man #598 di Dale Keown, Mighty Thor #705 di Esad Ribic, New Mutants #1 di Chris Stevens e Old Man Hawkeye #3 di Olivier Coipel.
Fino ad ora ne sono state rivelate sette, che potete ammirare nella nostra galleria insieme alla copertina di Mighty Thor #704.
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