Marvel, Legacy - Ewing, Waid e Zub sulle rivelazioni di Avengers: No Surrender

I tre sceneggiatori di Avengers: No Surrender aggiornano i lettori sugli ultimi sconvolgimenti

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Un'intervista ai tre autori di Avengers: No Surrender fa capolino su Comic Book Resources. Jim Zub, Al Ewing e Mark Waid rispondono a nuove domande, quando siamo ormai al terzo dei quattro mesi di durata degli eventi di questa storia che chiuderà ogni capitolo aperto riguardante il destino dei Vendicatori.

Avengers #682, copertina di Mark Brooks

Ewing - Il personaggio di Challenger è nato sin da subito, durante i primissimi incontri in cui definivamo le basi di No Surrender. L'idea era che il Gran Maestro dovesse essere impegnato contro un avversario antichissimo, che risale ala notte dei tempi e che torna ora per la rivincita finale. Volevamo che ci fosse un contrasto evidente e interessante tra il personaggio attuale, ringhioso, rabbioso, estremamente teso, e l'amico tranquillo e rilassato del Gran Maestro che era un tempo. Credo di essere stato io a suggerire che, quando lo vediamo nel passato, dovesse avere un po' l'atteggiamento di Jeff Bridges. Ho anche utilizzato un po' la cosmologia Marvel che abbiamo visto in Ultimates.

Zub - Una volta che avevamo deciso che il Gran Maestro doveva essere coinvolto nella storia, abbiamo iniziato a pensare a cosa costruirgli attorno e chi mettergli contro. C'erano un po' di possibilità sul tavolo, ma continuavamo a finire sempre più lontano dal concetto di base che ci eravamo prefissi. Ecco perché, a un certo punto, abbiamo deciso di creare un avversario su misura per la mentalità e la personalità del Gran Maestro. Una volta fatto, ogni cosa è andata al suo posto. Al ha fatto un lavoro grandioso nel dar vita a Challenger e renderlo più di un cattivone senza volto, a umanizzare lui e il suo desiderio di vendetta.

Waid - Il Legame Quantico è il fenomeno che raggruppa le particelle il cui stato non può essere descritto se non in dipendenza dalle altre cui sono connesse. Abbiamo scoperto che certe coppie di atomi, ad esempio, agiscono in questo modo: se hai effetto su uno, l'altro copia il suo comportamento anche a mezzo mondo di distanza. Per un teleporta come Voyager, questo effetto sembrava una perfetta spiegazione e origine dei poteri. Il fatto che sia in relazione con ogni altra particella di materia dell'universo e che possa quindi focalizzarsi con ognuna di esser per raggiungere ogni meta è affascinante.

Avengers #683, copertina di Mark Brooks

Ewing - Avevamo già un fondatore degli Avengers originali in gioco, ma con la liberazione di Janet Van Dyne, la Wasp originale, ora ne abbiamo un altro. Credo che, quando racconti una storia colossale sul gruppo come questa, sia bene avere fin da subito un senso di continuità e Janet è una dei membri originali che era presente durante una delle mie epoche preferite dei Vendicatori: quella di Roger Stern e John Buscema. Averla per noi è una gran cosa.

Zub - Ne ha passate di ogni, nel corso degli anni, e non ha mai smesso di lottare. La sua presenza darà forza morale al team e, con le sfide che li aspettano, gli eroi hanno bisogno di ogni aiuto possibile.

Waid - Avere una seconda Wasp a disposizione è bello. Metti che succeda qualcosa a una delle due...

Ewing - Occhio di Falco e Red Wolf sono destinati presto a vivere dei momenti importanti, che diranno molto della dinamica che si è instaurata fra i due personaggi. Clint ha una lunga storia alle spalle con un'altro Avenger di cui dovremo parlare molto, prima che la storia finisca...

Zub - Clint adora arrivare al salvataggio come la cavalleria, caricando senza tema nei momenti cruciali e togliendo a tutti le castagne dal fuoco. Non ha calcato fin da subito il terreno di battaglia, come hanno fatto invece altri che si sono trovati sulle tracce dell'Ordine Nero e della Legione Mortale, quindi ha forze fresche da mettere a disposizione.

Intoppi del mestiere e di una storia così lunga, per quanto pianificata in anticipo, come questa: Avengers #681 è disegnato a quattro mani da Kim Jacinto e da Mike Perkins, che ha prestato la propria opera in occasione di problemi di salute del collega, per portare a termine l'albo. I tre sceneggiatori hanno applaudito entrambi e il modo in cui sono riusciti a ritrarre l'azione, gettandola in faccia ai lettori durante la storia. In chiusura, i tre sono stati ben poco criptici nel fare riferimenti ad Hulk. preannunciando il ritorno del Gigante di Giada originale, Bruce Banner.

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Fonte: Comic Book Resources

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