Marvel, Legacy: Devin Grayson parla del ritorno del Power Pack

La sceneggiatrice statunitense parla dell'albo dedicato al Power Pack realizzato con Marika Cresta

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Spoiler Alert
Il Power Pack, che ventisei anni fa aveva visto la propria storia editoriale chiudersi con il numero #62 della sua serie, è tornato con un albo speciale targato Legacy. Per mantenere una continuità con il passato, il rientro in scena dei fratelli Power è avvenuto su Power Pack #63, sceneggiato da Devin Grayson e disegnato da Marika Cresta.

La sceneggiatrice ha presentato così il suo ultimo lavoro per la Marvel:

Power Pack #63, copertina di Marika CrestaMolto spesso, nel lavorare su fumetti di supereroi, trattiamo personaggi che non abbiamo creato. È qualcosa a cui ti abitui, ma il debito che hai nei confronti di chi ti ha preceduto non lo dimentichi mai. In un certo senso, però, è più facile quando il lavoro di molte persone precede il tuo. Questi personaggi saturi di cultura pop iniziano a sembrare un bene comune, facendoti sentire sicura del fatto che nulla di ciò che farai potrà effettivamente far loro del male, in alcun modo.

Le cose sono un po' diverse quando lavori su un personaggio le cui origini sono fortemente legate a persone ancora in vita e per cui provi una sincera venerazione. Questo mi fa sentire protettiva nei loro confronti, come se, qualora facessi qualcosa di sbagliato, deluderei non solo i fan, ma anche (in questo caso) Louise Simonson e June Brigman, due donne che ammiro. Con un gruppo di personaggi come il Power Pack, la metafora della bambinaia diventa irresistibile, perciò l'ho cavalcata. Pensavo che il mio lavoro fosse tenere i ragazzi al sicuro, portandoli allo stesso tempo a spasso per qualche avventura. Con questa metafora in mente è tutto meno paralizzante, perché il fatto che una donna si prenda cura del figlio di un'altra è una tradizione onorata nel tempo, che è sempre stata molto apprezzata e resa reciprocamente.

Il mio approccio al lavoro con personaggi già esistenti è leggere qualsiasi cosa li riguardi, così da non contraddire con la mia storia qualche evento del passato. Tutti quei racconti sono accaduti o, almeno, qualche personaggio che orbita attorno ai protagonisti crede che lo siano. Questo mi costringe a fare un resoconto di ogni cosa, che porta le storie ad avere una complessità vicina a quella della vita reale. In questa storia in particolare, ad esempio, il lavoro di Jon Bogdanove è stato inserito come riferimento in un flashback, come se fosse una storia di Marcus McLaurin.

L'intera storia riguarda il trascorrere del tempo. Quando guardi Katie nella prima pagina è impossibile non notare che non ha più cinque anni. Come probabilmente sapete, il team non è al completo, al momento, e giustamente questo aspetto sarebbe bastato per rendere questa storia non strettamente legata al Power Pack. La mia soluzione è stata utilizzare alcuni flashback per rivisitare la loro storia classica e raccontarne una nuova. La mia speranza è che possa esprimere cos'è stato il team, commentando allo stesso tempo il suo status attuale e impostandolo per un potenziale passo verso un nuovo, emozionante, futuro.

Ho sempre pensato che ci fosse un ottimistico spirito noblesse oblige ad animare il Power Pack. Sono ragazzini intelligenti ed educati da una famiglia amorevole e compatta, che li spinge allo stesso modo verso Arte e Scienza. Non penso sia un caso che i loro genitori non siano banchieri o CEO. Sin dalla prima uscita sono stati incoraggiati a seguire i propri interessi individuali: Alex costruisce un telescopio, Julie legge mentre lava i piatti (cioè, se questo non vi dice nulla di lei non so come aiutarvi), Jack ascolta - con molto entusiasmo - una partita alla radio mentre asciuga i piatti, e Katie apre la porta-finestra per andare nel giardino sul retro a guardare il cielo. Litigano tanto quanto ti aspetteresti da dei fratelli, ma allo stesso tempo vanno a fare gite insieme quando possibile. Quando successivamente conoscono Whitey, questi racconta loro quanto sia preso dalla letteratura della Terra. La famiglia Power è legata al mondo in cui vivono, e prima ancora di diventare supereroi i ragazzi mostrano coraggio e determinazione, con un chiaro sentore di quanto sia importante aiutare gli altri.

Penso, inoltre, che sia importante che i quattro fratelli stiano dividendo tra loro il potere alieno. È una metafora amorevole della famiglia: per quanto tu possa essere potente, potrai sempre ottenere di più se lavorerai con un'unità di supporto. E sospetto che, una volta compreso questo concetto, l'assenza di questa unione potrà diventare una grande sfida per loro. Nonostante la tentazione di utilizzare ospiti speciali, con venti pagine a disposizione ho deciso che sarebbe stato meglio puntare tutto su un membro della famiglia, facendola entrare in contatto con la storia del team, dando ai lettori più informazioni possibili riguardo ciò che sta accadendo al suo interno e nella sua vita quotidiana.

[...] Marika è un'artista talentuosa, ed è un piacere lavorare con lei! Posso fare tranquillamente affidamento sulla sua abilità nel raccontare la storia tramite le espressioni facciali e il linguaggio del corpo. […] Volevo inoltre bilanciare l'azione supereroistica con dei momenti più intimi, e Marika ha capito perfettamente questo ritmo.

In questa storia trovate un supercattivo allucinante, una supereroina teenager e tante emozioni legate alla famiglia. In più, si tratta della prima uscita in continuity con i fumetti dei Power Pack classici dopo oltre vent'anni. Questo è il primo lavoro a fumetti per Marvel sia per me sia per Marika (e, credetemi, farà strada!). Detto ciò, le principali ragioni per cui non dovete lasciarvelo sfuggire sono e saranno sempre Alex, Julie, Jack e Katie Power.

Fonte: Marvel

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