Marvel, Legacy: Chip Zdarsky e l'umorismo di Spectacular Spider-Man
Lo sceneggiatore di Peter Parker: The Spectacular Spider-Man parla della particolare ironia della serie
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Newsarama ha intervistato lo scrittore, ed ecco le sue dichiarazioni più interessanti.
Quando la Marvel ha pensato di riportare in vita Spectacular, aveva un piano preciso in testa: tornare alle basi del personaggio con una serie fatta per nuovi lettori e vecchi fan. Credo che Nick Lowe abbia capito che mi diverto un sacco a scrivere il personaggio di Spider-Man, dato che l'ho infilato un sacco di volte in Howard The Duck. Inoltre, penso che mi abbia aiutato a ottenere la parte anche il mio rilancio di Jughead, con Erica Henderson. In quel caso, ho cercato di reintrodurre nella serie degli elementi familiari, tratti dai vecchi fumetti, cercando di creare un'atmosfera più moderna e nuova.
Reintrodurre volti nuovi nelle storie nel primo ciclo che avete letto non era qualcosa di pianificato, ma un effetto collaterale benaccetto della storia che avevo in mente. Il fratello del Riparatore credo funzioni perfettamente come suo opposto speculare e contribuisca al parallelo con Peter, che ha appena incontrato la sua potenziale sorella, Teresa. Ovvio, mi diverto un sacco a creare nuovi personaggi.
Scrivere le battute costanti di Spider-Man è divertente per me, ma sempre rischioso. Sono convinto che l'ironia di Peter debba sempre correre sul confine tra il divertente e il dozzinale. Insomma, le sue battute sono un elemento di distrazione durante un combattimento, qualcosa che gli passa per la testa per sdrammatizzare mentre evita una selva di braccia meccaniche di Octopus. Se funzionassero troppo bene, darebbero l'idea di essere preparate e quindi innaturali. Non so che dirvi. Probabilmente do davvero troppa importanza a particolari del genere.Adam Kubert è un maestro. La cosa migliore della possibilità di lavorare con uno come lui è il fatto di potersi levare di mezzo e lasciarlo lavorare. Le pagine che mi arrivano da Adam sono così piene di vitalità e di inventiva che a volte ho l'impressione che le mie sceneggiature lo limitino. Lui è davvero disposto a tutto, il che è la cosa migliore che ci si possa augurare in un collaboratore.
Per quanto riguarda il numero #300, aspettatevi qualcosa di massiccio. Grandiose battaglie, enormi ospitate e un paio di svolte di trama divertentissime. Non è grandioso che io abbia appena lanciato una nuova testata di Spider-Man dal suo primo numero e, pochi mesi dopo, possa già scrivere il trecentesimo numero, celebrando un traguardo importante? Grazie, dipartimento di matematica della Marvel.
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Fonte: Newsarama