Marvel, Legacy - Avengers: Zub, Ewing e Waid sul destino di alcuni personaggi dopo No Surrender

Gli sceneggiatori di Avengers: No Surrender parlano dei potenziali sviluppi per i protagonisti della saga

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


Condividi

Spoiler Alert
Gli scrittori di Avengers: No Surrender tornano a parlare della storyline che ha chiuso i conti con gli ultimi dieci anni di trame dei Vendicatori. Mark Waid, Jim Zub e Al Ewing sono ormai giunti al termine di questa cavalcata scritta a sei mani e pronti a parlare delle prospettive future che apre.

La parte più interessante dell'intervista rilasciata a Comic Book Resources, che verte soprattutto su questioni organizzative e su elementi difficili da interpretare senza avere letto le storie, riguarda il ruolo e i potenziali sviluppi per alcuni dei personaggi, a partire da uno dei due villain fondamentali dell'avventura: il Gran Maestro.

Avengers #689, copertina di Max Brooks

Zub - Il suo retaggio di più grande giocatore dell'universo è accresciuto di valore, con questa storia. Non specifichiamo in quante occasioni Voyager sia stata il suo asso nella manica, ma è chiaro che non ha giocato pulito in tanti momenti della storia. Ha tradito da tempo la sua ossessione storica e, nonostante questo, non sa fare a meno delle sue macchinazioni. I suoi accordi finali con l'Ordine Nero sono solo uno dei riferimenti alle storie che potrebbero riguardarlo, se l'occasione si presenterà.

Ewing - Il suo sviluppo è stato pensato anche con uno sguardo a quel che succede al cinema. Jeff Goldblum stava per portare in vita la sua grandiosa interpretazione del Gran Maestro sul grande schermo e noi avevamo bisogno di un classico nemico degli Avengers.

Nel corso di questa storia, il personaggio si è davvero comportato come un malvagio, anche se immagino che molti si aspettassero dallo Sfidante la minaccia più temibile. E lo è stato, in termini di potere e di rabbia, ma la sociopatia amorale dimostrata dal Gran Maestro nel corso dell'avventura ha colto tutti di sorpresa. Ha davvero mostrato la sua personalità, e ora che ha perso la partita, anche se solo per squalifica, non può che essere ancora più pericoloso. Associarlo all'Ordine Nero è una scelta che ci ha suggerito Jim.

Zub - Difficile dire cosa succederà ai cattivi che vi abbiamo mostrato in questa storia. Le storyline di Jason Aaron si concentreranno molto sui Celestiali, ma il suo gruppo di Avengers mantiene molti degli eroi principali di No Surrender in gioco. Cosa possa o non possa accadere adesso è qualcosa che non possiamo rivelare.

Ewing - Parte dell'intento del nostro finale era lasciare i personaggi in situazioni in cui fossero liberi, avessero la possibilità di ripartire. Toni e Roberto si trovano in una situazione nebulosa e imprevedibile, ad esempio, dove tutto può accadere. Ovviamente, abbiamo creato le condizioni per lasciarvi con le domande su quel che accadrà dopo. Ci sarà tempo per tornare a recuperare certi personaggi.

Zub ha quindi parlato di Nadia Pym, protagonista di Unstoppable Wasp e parte della squadra dei Champions.

Zub - Nadia è forte e giovane, ma nella vita ne ha già passate tante, tra la Stanza Rossa e le sue esperienze con gli Avengers. Stare con i Champions sarà una sfida importante, perché è una delle tre menti geniali del gruppo. Con Riri e Amadeus ci sarà certamente una gara a chi si pavoneggia di più, per un po'. E ci saranno decisioni difficili da prendere nel futuro prossimo.

Nella serie sto cercando di convogliare un po' dei temi da teen drama che ho adorato in fumetti come New Mutants e Generation X, senza perdere lo spirito da attivisti che Mark Waid ha conferito al gruppo. Nadia, con la sua natura ottimista, è protagonista di questo tema.

Continua nella prossima pagina!

Mark Waid ha invece parlato di Doctor Strange, che cade fra le sue mani nelle sue prossime avventure e che sarà coinvolto dal quadro cosmico della Marvel, ristrutturato in parte da No Surrender.

Waid - Le cose difficilmente possono mettersi bene per lui. Mettere il Dottore ai comandi di un'astronave è un po' come mettere un orso al volante di una Lamborghini. Dovrà reimparare un sacco di cose riguardo alla magia, nel corso delle sue prossime avventure.

Al Ewing non ha potuto sfuggire a qualche domanda su Immortal Hulk, dato che il Golia Verde originale ha fatto il suo ritorno proprio tra le pagine di No Surrender e si affaccia alla sua nuova serie in solitaria in una versione del tutto inedita.

Avengers #684, copertina di Paco Medina

Ewing - Bruce sta davvero faticando ad affrontare il proprio senso di colpa per aver messo Clint Barton in una situazione complicatissima. Ma il punto della discussione che hanno avuto era soprattutto mostrare la sua rabbia crescente e strisciante. Bruce stava cercando di curare Hulk, in qualche modo, di guarire dalla sua maledizione. Ora sa che è impossibile, che deve conviverci anche senza l'intromissione dello Sfidante, o della Mano o dell'Hydra durante Secret Empire. Prima o poi avrebbe comunque ceduto alla rabbia, perché Hulk è destinato a tornare. Sempre.

Nel frattempo, anche Occhio di Falco ha dovuto affrontare un complesso di colpa pazzesco, senza contare che ha perso un sacco di amici, è quasi finito sulla sedia elettrica e altro ancora. E Bruce è colui che lo ha cacciato in questa situazione. Ora, proprio quando sta uscendo dall'oscurità, ecco che Banner fa il suo ritorno.

Bruce non è affatto al suo meglio, anzi è forse nella situazione peggiore della sua vita. E si sta separando da tutti. Non ha parlato né con Jennifer né con Betty, da quando è tornato. Non ha nemmeno menzionato Rick. E Clint gli chiede di ricordare, di tenere a mente di essere un brav'uomo. In Immortal Hulk #1 cercheremo di farci proprio questa domanda: Bruce Banner è davvero un brav'uomo? Oppure è anche lui un mostro? O, forse, entrambe le cose?

Galleria

Tocca un'immagine per scorrere la galleria

Fonte: Comic Book Resources

Continua a leggere su BadTaste