Marvel, Legacy: Al Ewing chiude i conti con gli Inumani lanciando Judgment Day

Al Ewing giunge al termine del viaggio della Famiglia Reale degli Inumani e si prepara a Judgment Day

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Al Ewing è alle prese con Fire from Heaven, il ciclo narrativo attualmente in corso su Royals. La Famiglia Reale degli Inumani, in viaggio verso le profondità del cosmo, ha raggiunto la razza, sinora sconosciuta, di alieni nota come Progenitori. A quanto pare, sono custodi di segreti che potrebbero cambiare radicalmente il destino degli Inumani e migliorare il loro rapporto con i poteri che hanno ereditato, oltre che con la popolazione del pianeta Terra.

Al Ewing ha parlato di questa storyline rispondendo alle domande di Comic Book Resources. Ecco le dichiarazioni più interessanti.

Royals #12, copertina di Javier RodriguezVolevo inserire una nuova razza aliena nell'Universo Marvel e volevo che fosse fisicamente enorme e inconoscibile. Sono state fatti dei paragoni con i Celestiali e non sono privi di fondamento, ma questi ultimi sono oggigiorno ben noti. Io volevo creare qualcosa di diverso, che fosse più un punto di incontro tra i Celestiali e i Kree, una civilizzazione del quarto tipo, non così avanzata da essere considerata fra le potenze del cosmo. E qualcosa che altri sceneggiatori potessero utilizzare in ogni tipo di storia. Quando Javier Rodriguez se n'è uscito con i progetti per il loro aspetto, mi ha ispirato a definire meglio i Progenitori.

Sono un sistema. Ogni diversa classe ha una funzione diversa e tutti sono dominati da una classe di sovrintendenti, il punto più alto della gerarchia. Quando li vediamo "parlare" lo fanno come dei computer. Ma ho anche creato il loro sistema di comunicazione in modo che non fosse familiare. Per la maggior parte delle razze, va bene che parlino sostanzialmente inglese, in un modo o nell'altro, perché tutte sono in qualche modo metafora di un aspetto del genere umano riconoscibile. Ma i progenitori sono una metafora di ciò che non conosciamo.

Tra Medusa e Gorgon pare stia nascendo qualcosa. E se non ci fosse proprio niente di sbagliato? Se fosse giusto così? Se Medusa dovesse sopravvivere, immagino che quel che c'è tra lei e Gorgon si evolverà. Potrebbe portare a conversazioni imbarazzanti, i sentimenti di qualcuno potrebbero soffrirne e un sacco di amici in comune sarebbero in difficoltà. Ma non è così che funziona la vita? A volte la nostra esistenza non prevede strategie a lungo termine. A volte due persone si innamorano senza averlo pianificato e senza sapere cosa accadrà. Ma, nel qui e ora, fa stare bene, quindi vediamo dove porta. Si tratta di un concetto così strano?

Inhumans: Judgment Day, copertina di Marcos MartinSe volete sapere se Medusa avrà modo di tornare indietro e cancellare tutto, tornare a tempi in cui la vita era più semplice, la risposta è negativa. No, non succederà. Quel che succederà è che lei e Freccia Nera, prima o poi, dovranno discutere. Ho in effetti già scritto la conversazione e ho fatto in modo di farla avere a Saladin Ahmed, che è il custode del destino del Re di Attilan e lo sceneggiatore di Black Bolt, che è uno dei fumetti più belli in circolazione. La conversazione avverrà a gennaio. Il che non significa per forza che Medusa sia destinata a salvarsi. Ci sono le sedute spiritiche, sapete?

Per la fine dell'undicesimo numero di Royals. in effetti, saprete quali dei viaggiatori non tornerà indietro. Il numero #12 affronterà le conseguenze di questo evento e porrà termine alla trama dei cinquemila anni nel futuro. Per chi non lo sapesse, ogni numero di Royals termina con un flashforward di cinquemila anni, in cui seguiamo le gesta dell'ultimo Inumano rimasto sulla Terra. Si tratta di un modo per capire come le azioni nel presente abbiano effetto su quel che verrà. Ma nel numero #12, le gesta dei Reali saranno complete, per quel che riguarda l'arco narrativo e la loro cerca terminata. Dopodiché arriverà Judgment Day, lo speciale che tirerà le fila di questa vicenda. E vedremo cosa accadrà.

Come ho già detto, sto lavorando a stretto contatto con Saladin Ahmed e con Christian Ward, quindi Freccia Nera sarà catapultato nella situazione che sto creando, ma sarà il loro Freccia Nera. Se avete letto gli ultimi numeri, sapete che Boltagon è passato attraverso una serie di cambiamenti, sottili ma importanti. Innanzitutto è stato costretto a riconsiderare la sua visione del mondo e di se stesso. Non è lo stesso di Inhumans: Prime, l'ultima storia in cui l'ho avuto sotto le mie cure. Il che va benissimo, perché nemmeno Medusa è uguale a quella di un tempo. Vedremo cosa succederà quando queste due persone, che hanno passato tante esperienze simili e moltissime diverse si incontreranno, entrambe con il bisogno di sentirsi aperte e libere. Vedremo di cosa parleranno e come affronteranno i loro problemi. Credo che i lettori avranno di che divertirsi.

Judgment Day mostrerà molti degli Inumani più noti rimasti sulla Terra. Uno di loro è un personaggio che Al Ewing confessa gradirebbe molto su una serie in solitaria, se il suo creatore originale gli concedesse l'onore e il permesso di realizzarla.

Con Judgement Day, lo sceneggiatore promette di esplorare quel che ama di più degli Inumani: il fatto che i loro poteri siano più qualcosa di poetico che di fantascientifico. In particolare, un personaggio sottolineerà questo aspetto, nella storia.

Inhumans: Judgment Day, copertina di Daniel AcunaCi sarà tanta azione e ci sarà tanto spettacolo, come in ogni storia Marvel che si rispetti. Ma voglio concentrarmi un po' di più sul tono, in questo caso. Ho cercato di fare in modo che funzionasse come un'epica apocalittica e immensa, ma che fosse frammista a una vicenda estremamente intimistica.

Vedremo una battaglia sentita a metà tra la vita e a morte contro queste creature che vogliono cancellare dall'universo l'umanità, o meglio, l'inumanità. Oltre alla Terra e a tutto quel che si para loro di fronte. Ma è anche la storia di un viaggio che un piccolo gruppo di persone compie per salvare tutti quanti, per salvare il proprio popolo, quindi ha un'atmosfera tutta sua, di compromesso fra queste componenti.

In un certo senso, non è solo il termine della mia saga sugli Inumani, ma anche di tutto quel che è stato raccontato su di loro negli ultimi anni. Black Bolt continuerà, quando Judgment Days raggiungerà gli scaffali, e i lettori avranno modo di vedere quale sia il rapporto tra le due storie. Ma lasceremo i Reali in una situazione molto interessante, da cui potrebbero prendere davvero qualunque genere di direzione. Sono curioso di vedere quali scelte farà lo scrittore che li prenderà in consegna, avendo a disposizione una situazione di partenza dalle mille possibilità.

Fonte: Comic Book Resources

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