Marvel, le nuove Young Guns: parlano Checchetto, Dauterman e Kuder

Tre disegnatori che la Marvel mette sotto i riflettori, tre carriere diverse, tre visioni della Casa delle Idee

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Giusto ieri vi abbiamo dato conto delle dichiarazioni di tre delle Young Guns selezionate dalla Marvel per il 2018, gli artisti che la Casa delle Idee propone al proprio pubblico come migliori prospetti della matita per il futuro.

Oggi è il turno di altri tre disegnatori che potranno fregiarsi di questo titolo. Si tratta di Russell Dauterman, di Aaron Kuder e del nostro Marco Checchetto.

Young Guns, variant cover di Aaron Kuder

Aaron Kuder - Mi vengono in mente almeno una mezza dozzina di momenti della mia infanzia in cui ho pensato che disegnare fumetti Marvel fosse quel che avrei voluto fare nella vita. Anche se, a dire il vero, io avrei voluto essere i personaggi, più che realizzarli. Diventarne l'artista era semplicemente la cosa che si avvicinasse di più.

Di questo lavoro amo soprattutto la follia imperante che sono i Guardiani della Galassia. Le follie fantascientifiche spingono davvero un disegnatore oltre i suoi limiti. Non solo ti consentono di fare più o meno quello che vuoi, ma hai anche da immaginare un sacco di cose che altrimenti non ti verrebbero mai in mente. Ho scoperto che ascoltare un sacco Bowie e i Daft Punk aiuta. Attualmente sono al lavoro su Infinity Countdown, che è quanto di più fantascientifico si possa pensare.

Sono sicuro che non sia il primo che ho letto, ma il primo fumetto Marvel che mi viene in mente è un'antologia di team-up. Non era una ristampa del fumetto omonimo, ma una collezione delle prime volte in cui alcuni degli eroi più importanti si sono incontrati. C'era Tales of Suspense #58, ad esempio, in cui Cap sfidava Iron Man, anche se era in realtà il Camaleonte travestito. C'era Silver Surfer #4, con una grande battaglia tra lui e Thor. Ce l'ho ancora, anche se la rilegatura è completamente andata.

Difficile per me scegliere un solo personaggio. Ho sempre amato l'ampiezza dei supereroi Marvel. C'è di tutto, dai paperi parlanti alle gigantesche creature volanti che vogliono dominare il mondo, dai pianeti viventi ai mangiatori di pianeti. Se devo proprio scegliere, forse Spider-Man, perché sotto la maschera potrebbe esserci davvero chiunque.

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Young Guns, variant cover di Russell Dauterman

Russell Dauterman - Lasciatemi barare e scegliere due personaggi: Spider-Man e Ms. Marvel. Sono un esempio classico e uno moderno di ciò che per me la Marvel sarà sempre: persone vere in circostanze straordinarie, che devono tenere in equilibrio grandi poteri e grandi responsabilità.

Thor è stato un progetto da sogno, per me. Adoro il fantasy e la mitologia, in più è stata una gioia lavorare con quel team creativo. Probabilmente, la cosa che più mi emoziona del fatto di lavorare a questo fumetto è la risposta che riceviamo dalle persone ammalate o che hanno perso qualcuno a causa del cancro. Sentire quanto questa storia le colpisca è stato davvero significativo.

Non ho una gran memoria, ma da ragazzino ricordo di aver mandato un disegno a un concorso della Marvel. Ho disegnato la Donna Invisibile e Mr. Fantastic, vincendo un disegno di un artista dell'epoca, che ritraeva quegli stessi personaggi. L'ho appeso a fianco dei miei disegni rudimentali, sulla parete della mia camera. Quel successo mi diede un po' di speranza di poter un giorno fare questo mestiere e fu la prima volta che pensai davvero a questa carriera.

Ho conosciuto la Marvel tramite il cartone animato degli X-Men, che per me divenne un'ossessione e fu il motivo per cui iniziai a prendere i fumetti. Uncanny X-Men #302 è il primo che ricordo di aver posseduto. Lo aprii e mi trovai di fronte una pazzesca doppia splash su Tempesta che mi affascina da allora.

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Young Guns, variant cover di Marco Checchetto

Marco Checchetto - Il mio primo fumetto Marvel? Una storia di Spider-Man tratta da Marvel Super Heroes. Il riprovevole inganno dello... stregone!, di Stan Lee, Ross Andru e John Romita Jr..

Ho capito di voler fare questo lavoro quando avevo sette anni. Mia nonna mi regalò una grande ristampa di un sacco di fumetti di diversi editori. Una di quelle storie mi colpì al punto da farmi decidere di divenire un disegnatore Marvel

La cosa migliore di disegnare Old Man Hawkeye sono le sceneggiature di Ethan Sacks. Le adoro, come i personaggi e l'ambientazione della storia, che è esattamente il genere che mi piace realizzare.

La Marvel ha tantissimi personaggi spettacolari e io li amo tutti quanti, ma il cuore della Casa delle Idee rimane il nucleo di quelli storici, creati negli anni Sessanta. Quello che più di tutti ne incarna lo spirito, per me, è Spider-Man. Il vero simbolo del supereroe con super problemi. Tutti noi siamo Peter Parker.

Fonte: Marvel

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