Marvel, Jordan D. White sul futuro degli X-Men: Le prossime storie saranno sovversive

L'editor delle collane dedicate agli X-Men risponde a una serie di domande dei lettori

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


Condividi

Jordan D. White risponde alle domande dei fan sulle pagine di Adventures in Poor Taste. L'editor che sovrintende alle testate mutanti della Marvel non è sfuggito alle curiosità più minuziose sugli X-Men e sui personaggi loro satelliti, ma soprattutto ha risposto in maniera interessante ad alcune domande su questioni più generali; a partire dalla sua personale visione sulla direzione delle storie mutanti dopo Age of X-Man:

Uncanny X-Men #14, copertina di Salvador Larroca

Credo che le storie degli X-Men abbiano da sempre tentato di spingersi oltre i limiti della norma... ma diciamo che sì, abbiamo grandi piani per questi personaggi che includono la volontà di prendere direzioni che nessuno si aspetta. Direi che definirle sovversive sarebbe appropriato, anche se è piuttosto divertente il fatto che io le consideri una sovversione della sovversione, perché davvero non potete nemmeno immaginare cosa bolle in pentola.

Non ci sono piani per i figli di Colosso e Wolverine nati nella Terra Selvaggia [Nereel ed Erista - NdR]. Dare dei figli ai super eroi è una di quelle decisioni che sembrano entusiasmanti, alle volte, ma che di solito finiscono sempre in qualcosa di strano e poco funzionale. Perché, generalizzando e banalizzando, il pubblico non vuole leggere le storie del suo eroe preferito limitati dalla responsabilità realistica di avere un bambino. C'è una ragione per cui le storie che prendono quella via di solito terminano con un salto mortale all'indietro per liberarsi, in un modo o nell'altro, del pargolo.

Se la Jean Grey adulta abbia poteri più evoluti rispetto a quella giovane, come il corpo psionico e altri che mostrava un tempo? Sì, ma sarà da vedere quando e come ve li mostreremo. Perché se vi mettete nei suoi panni di donna appena risorta, per lei è come ricordare all'improvviso quel che faceva quando era una ragazzina. Non ha usato quei poteri per un decennio... forse meno. C'è da capire per quanto tempo è rimasta morta, ma avete capito il senso. Non sono cose a cui è abituata.

Sono certo che per tutti noi esistano cose che sapevamo fare dieci anni fa e che ora non sappiamo più fare. Possiamo riprenderle, se ci proviamo, ma non sono più la nostra prima scelta. Io una volta suonavo un sacco le tastiere. Lo saprei fare ancora, ma quando suono, oggi, sono quasi sempre all'ukulele.

Uncanny X-Men #12, copertina di Salvador Larroca

Fonte: Adventures in Poor Taste

Continua a leggere su BadTaste