Marvel: Jordan D. White riflette sulle versioni alternative degli X-Men

Le storie con universi paralleli hanno spesso coinvolto gli X-Men, e il supervisore delle testate mutanti racconta come mai siano così divertenti

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Inizia con l'indicazione del suo universo alternativo preferito, rigorosamente di ambito mutante, l'ultima chiacchierata tra Jordan D. White, editor responsabile di tutte le testate dedicate a X-Men e dintorni, e la redazione di Adventures in Poor Taste. Del resto, di storie ipotetiche, mondi paralleli e linee temporali possibili sono state ricchissime le trame dedicate ai Figli dell'Atomo, nel corso dei decenni.

White - Il mio preferito è, credo, anche il primo: quello di Giorni di un futuro passato. Non sono certo che tutti quanti la considerino una storia su un universo alternativo, ma dato che i suoi eventi diventano divergenti dalla continuity, prima della fine dell'avventura, e che quei personaggi e quel mondo sono stati rivisitati con il passare del tempo, per me vale. Anche se, a pensarci bene, un sacco di universi alternativi legati agli X-Men funzionano così: nascono come futuri effettivi e poi vengono evitati, oppure sono un presente nato da qualche enorme evento cosmico o magico e poi sopravvivono in qualche linea temporale.

Ad ogni modo, per me Giorni di un futuro passato è il migliore. Fa parte delle mie storie preferite di sempre della Marvel e dipinge il primo o uno dei primi mondi di disperazione e distruzione in cui sono capitati gli X-Men, dando modo ai personaggi di cercare e trovare una via migliore verso il futuro in cui nutrire speranza nel cuore. Una grande storia, così ampiamente connessa con i temi fondamentali degli X-Men che credo sia la radice di tutti gli universi alternativi venuti in seguito.

Mi spiace un po' di non mettere in prima posizione L'Era di Apocalisse, perché conta moltissimo nel passato degli X-Men. Fu una roba davvero enorme quando uscì! Era un periodo in cui era ancora possibile sorprendere alla grande i lettori, cancellare un'intera linea editoriale e sostituirla interamente. C'era meno cinismo, e nessuno pensò da subito che fosse solo un trucco per attirare l'attenzione. Lo era, ovviamente, nel senso che era una storia con un inizio e una fine, ma la gente fece un vero e proprio salto sulla seria, all'epoca.

I lettori ebbero giusto il tempo di affezionarsi a questa nuova versione dei personaggi, di desiderare di sapere cosa sarebbe successo subito dopo. Tutti volevano guardare dietro l'angolo, ma sfortunatamente le storie che sono proseguite in quel mondo si sono rivelate abbastanza terribili.

Se ci sono casi in cui le versioni alternative dei personaggi sono migliori rispetto alle originali? Ebbene, secondo White alcuni degli Exiles hanno fatto centro. In particolare, Blink, Sabretooth e Morph. Exiles, in generale, è molto in alto nella sua classifica delle saghe che coinvolgono realtà alternative.

Age of Apocalypse

White - Gli universi paralleli sono molto divertenti, molto semplicemente. Entusiasma vedere personaggi e situazioni molto familiari in maniera nuova. Che si tratti di eventi che accadono diversamente da come li conosciamo, come nei classici What if...?, o di personaggi completamente reimmaginati, oppure di versioni super complesse che tengono assieme i due concetti, come i cambiamenti da effetto farfalla dell'Era di Apocalisse, c'è molto con cui divertirsi.

Per molti lettori, me incluso, il bello delle serie regolari sta nel fatto che si mantiene una sorta di consapevolezza sui personaggi e sulle storie, ci si costruisce un'enciclopedia mentale. Le belle storie sugli universi alternativi ribaltano quel sistema e il momento di sorpresa, di inaspettato e inatteso è emozionante. Ci riporta, per un istante, a quando abbiamo iniziato a leggere queste avventure, a costruirci la nostra strada nell'universo narrativo che abbiamo imparato ad amare.

In generale, White crede che i personaggi che nascono in questi contesti dovrebbero rimanere nei loro confini di realtà. Non sempre, ma di buona regola. Spesso, infatti, le loro origini risulterebbero incredibilmente complesse da chiarire e poco coerenti negli universi narrativi che devono adottarli. Stimolato sulle possibilità di Unveil, uno dei personaggi più funzionali e affascinanti della recente Age of X-Man, l'editor si chiede come potrebbe integrarsi nell'attuale situazione che coinvolge gli X-Men, nella nazione di Krakoa. E se ne valga la pena.

White - Se potessi far incontrare due universi paralleli di ambito mutante tra loro, sceglierei quello della serie animata degli X-Men e quello dei film della Fox. Ma direi che non è questo che volevate sapere facendomi la domanda. Tra i mondi fumettistici, le possibilità interessanti sono molte. Mi piace l'idea di mettere in contrasto il mondo di Age of X-Man e quello dell'Era di Apocalisse. Sarebbe un po' ovvio, forse, ma credo che salterebbero fuori idee interessanti. Un attimo, mi è venuta in mente la scelta perfetta. Ma non posso dirvela perché ora ho troppa voglia di realizzarla. Significherebbe raccontare storie con un sacco di stili diversi. Devo fare in modo che succeda a tutti i costi.

Age of X-Man - I meravigliosi X-Men: Benvenuti in un mondo perfetto, copertina di Phil Noto

Fonte: Aitp!

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