Marvel: Joe Sinnott ricorda il suo passato di inchiostratore leggendario
I Fantastici Quattro di Stan Lee, Jack Kirby e Joe Sinnott: l'inchiostratore novantenne ricorda i tempi della sua carriera
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Oggi, Joe Sinnott è un signore di novant'anni, ancora ben in grado di tenere un pennino o una matita in mano, come hanno potuto apprezzare l'anno scorso coloro che hanno dato un'occhiata al disegno di Superman realizzato da Jim Lee per gli Inkwell Awards.
Stimolato sui Fantastici Quattro, di cui diventò l'inchiostratore regolare nel 1965, Sinnott ha chiarito, se ce ne fosse bisogno, che quello è il lavoro con cui si sente maggiormente identificato, al fianco di Stan Lee e Jack Kirby, ovviamente. Ai tempi, non aveva alcuna idea di quel che sarebbero diventate quelle storie, della leggenda che stavano costruendo. Era un incarico come ogni altro, ha detto, e nessuno aveva il sospetto di star costruendo un classico.
Sinnott ha dichiarato di aver sempre dovuto lavorare, per dedizione, nel tentativo di migliorare se stesso, sempre estremamente coscienzioso nel suo lavoro, a prescindere dall'artista che inchiostrava e mai tentato dal rifiutare un incarico minore. Un esempio di professionalità costante, premiato dal fatto di essere annoverato tra coloro che hanno contribuito a creare Galactus, Silver Surfer, gli Inumani, Pantera Nera, l'Uomo Talpa e il già citato Destino e aver aggiunto alla grandezza del Re, Jack Kirby, quel tanto che bastava per rendere leggendari i suoi personaggi.
Guardando al passato, Sinnott conferma: l'eredità più grande che Lee e Kirby hanno lasciato al medium americano è il processo di elevazione dei mezzi e della profondità del linguaggio del fumetto a cui diedero vita, portandolo ad affrontare storie sempre più complesse che in passato, a mettere in scena personaggi più sfaccettati e più realistici.
Una speranza per il futuro? Che finalmente un cineasta riesca a produrre un buon film sui suoi Fantastici Quattro, che faccia giustizia ai personaggi a cui è più legato in assoluto.
Fonte: Comicbook.com