Marvel: Joe Quesada parla delle differenze tra fumetti e film

In una recente intervista, Joe Quesada ha spiegato il suo punto di vista sulle varie produzioni Marvel

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Qualche giorno fa, vi abbiamo riportato le parole di Joe Quesada riguardo alla nuova miniserie dedicata alle origini di Capitan MarvelLife of Captain Marvel, scritta da Margaret Stohl per i disegni di Carlos Pacheco e Marguerite Sauvage con copertine di Julian Totino Tedesco.

Oggi riprendiamo in considerazione la stessa videointervista per esporvi il punto di vista del Chief Creative Officer della Marvel in merito alle differenze tra fumetti e cinecomic:

Daredevil #600, variant cover di Joe Quesada

Talvolta scendiamo un po' troppo in profondità, perché come autori siamo influenzati dalla Televisione e dal Cinema, non solo dalle produzioni Marvel, ma anche da tutto ciò che c'è la fuori. Penso che i fumetti debbano fare il loro lavoro, perché alla fine sono-- io paragono sempre la Marvel a una ruota. C'è il mozzo, ci sono i raggi che escono dal cerchio e infine c'è la ruota. Per me l'editoria è il mozzo, è il luogo in cui tutte le idee vengono generate, dove puoi fare il matto quanto vuoi, capite? Non devi preoccuparti di quali saranno le star e di tutte quelle cose lì, e non devi nemmeno preoccuparti del budget, perché sta tutto nell'immaginazione dello sceneggiatore e del disegnatore, perciò puoi essere folle quanto vuoi.

Per me questo è un valore, diversamente dal fare eccessivamente eco alla Televisione. Perché, secondo me, altrimenti diventi un serpente che si morde la coda. Una cosa è influenzarsi a vicenda, un'altra è diventare una sorta di isola che dimentica la grandezza del mondo circostante. Mi piace pensare che le due cose debbano essere il più separate possibile.

Credo che la bellezza di quanto fatto dagli Studios e dalla televisione stia nel prendere cinquanta, sessant'anni di storia editoriale di un personaggio e sceglierne il meglio. "Ok, questi sono i momenti migliori, giusto"? Come in Black Panther, per esempio. Il film ha preso molto dal lavoro di Stan Lee e Jack Kirby, ma ha fatto anche una selezione oculata del materiale firmato da Priest e Reginald Hudlin, riuscendo a creare una sorta di melange in un bel film. Per me è ottimo. Lo sapete che non mi piace che venga trasposto un fumetto in modo letterale.

Fonte: Comicbook

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