Marvel, Joe Quesada: la vita da dirigente e la nostalgia per il tavolo da disegno

Com'è la giornata di Joe Quesada tra uffici Marvel e impegni di dirigente? L'ex Editor-In-Chief lo racconta ai lettori

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Joe Quesada protagonista di una serie di interviste video su Comic Book Resources, realizzate in occasione del San Diego Comic-Con 2016, in cui ha parlato della propria vita di eminenza grigia del mondo Marvel, per cui ancor oggi lavora come Chief Creative Officer, fungendo da collegamento fra la divisione editoriale dell'azienda e quella concentrata sull'entertainment.

Guardian Devil di Kevin Smith e Joe QuesadaIl bello del lavoro che svolgo oggi è che non ci sono due giorni uguali all'altro. Il lunedì sono su una sceneggiatura e il giorno dopo alla cura di una serie. In questo momento, dato tutto quel che si muove sotto il cielo, mi sto occupando di parecchi progetti per la televisione, in particolare il materiale Netflix. Eppure, per esempio, parallelamente mi trovo a disegnare una cover di Star Wars, con Darth Vader come protagonista.

Ovviamente, non disegno più come una volta, ma le matite le ho in mano ancora spesso. Il più delle volte si tratta di materiale che non verrà mai pubblicato, di studi e progetti, oppure poster, come quello che avete visto a San Diego su Luke Cage.

Mi mancano i tempi in cui ero solo un disegnatore, l'opportunità di mettermi al tavolo e disegnare per ore e basta. Ogni tanto, penso che la vita fosse più facile quando avevo le matite in mano per dieci o dodici ore consecutive. C'è un po' di malinconia, quando mi ci rimetto, perché so che sarà solo una piccola parentesi tra altre mille occupazioni.

Se Quesada non disegna più storie, la sua influenza è presente in molti campi. La serie TV Daredevil ha certamente molti elementi della sua versione del personaggio, che contribuì a dargli nuova linfa, alla fine degli anni Novanta.

Non solo lo show accoglie in sé molto della parte più oscura e ruvida dell'Universo Marvel a cui io appartengo, ma si svolge anche nella mia città. Sono ancora un tizio di New York e adoro il fatto che abbiano deciso di girare la serie proprio lì. Devo dire che non potrei chiedere di meglio.

Inoltre, vedere il proprio lavoro riadattato e reimmaginato è una soddisfazione. C'è un po' di quanto ho realizzato assieme a Kevin Smith [Guardian Devil - NdR] e a David Mack [Parti un buco - NdR], oltre, ovviamente, alle storie di Frank Miller. Lo stesso vale per Jessica Jones. Ho avuto il privilegio di essere uno degli uomini che ha appoggiato e aiutato Brian Michael Bendis alla nascita del personaggio.

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Fonte: Comic Book Resources

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