Marvel: Joe Quesada commenta gli addii di Axel Alonso e Brian M. Bendis
Quesada sul nuovo Editor-In-Chief, la situazione del mercato e le imprese passate e future della Marvel
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Newsarama lo ha intervistato per sentire la sua sull'attuale situazione. Ecco le dichiarazioni più interessanti.
Axel Alonso si è comportato in maniera incredibile durante il suo incarico di Editor-In-Chief, ed è importante che venga ringraziato a dovere. Ha condotto la Marvel a uno dei periodi di maggiori profitti nella sua storia. Ora che stiamo cambiando direzione, non voglio assolutamente che questo venga dimenticato. Il cambiamento è una costante del mondo del Fumetto, come in ogni ambito creativo. Semplicemente, era venuta l'ora di cambiare. Axel è un editor narrativo brillantissimo, è molto intelligente e incredibilmente bravo nel suo lavoro. Sono certo che avrà grande successo in quel che deciderà di fare.
Come ogni nuovo EiC, C.B. Cebulski porterà un nuovo stile editoriale. Dal punto di vista del curriculum, è semplicemente impossibile trovare di meglio. Ha fatto di tutto per la compagnia e ha ricoperto ogni possibile incarico, in precedenza, dalla supervisione delle serie alla gestione di intere divisioni produttive. Fino al suo ruolo in Asia, dove ha reso la Marvel un brand internazionale ancora più forte. Ha la capacità di comprendere moltissimi aspetti di questo ambiente.
La sua reputazione presso gli autori e presso lo staff è senza paragoni. Tutti lo amano, e una parte fondamentale del suo lavoro è proprio mantenere i rapporti con i nostri talenti. Quando fui io a prendere il ruolo di Editor-In-Chief, avevo il vantaggio di essere stato anche dall'altra parte della scrivania e di capire quel che un autore e un artista voleva dal management. Inoltre sapevo come guidare un giovane talento, come aiutarlo a realizzare le sue storie e i suoi sogni. Questa è una delle ragioni fondamentali per cui C.B. Cebulski è stato assunto alla Marvel anni fa. Vidi in lui proprio queste straordinarie capacità. Tiene davvero al suo lavoro e al prodotto. Ed è fondamentale che gli autori sappiano che la loro guida ci tiene.C.B. è incredibilmente creativo e ha un occhio notevole per i giovani. Ora sarà il volto della nostra divisione editoriale e questa è una questione fondamentale. Ha sempre avuto una reputazione impeccabile nella sua vita pubblica e privata. E, sottolineo di nuovo, i ragazzi che lavorano con lui lo adorano. Inoltre è uno dei miei amici più cari, quindi il fatto che abbia avuto questo lavoro e che stia per tornare a New York mi rende molto felice dal punto di vista personale.
Quando ero Editor-In-Chief, ho avuto la fortuna di avere sotto di me ragazzi come C.B e Axel, Tom Brevoort e Steve Wacker, Nick Lowe e altri ancora. Quando non potevo presenziare a una convention, ecco che ci andava C.B.. Se non potevo essere a un incontro con gli autori, ecco presentarsi Steve. Avevo una squadra davvero grandiosa e affiatata, che mi copriva le spalle. C.B. era al mio fianco per aiutarmi a costruire la divisione editoriale che vedete oggi, e quindi voglio essere a sua disposizione, per quel che posso.
Non voglio dirvi quali siano le priorità che deve mettere in cima, ora come ora. So che ha una sua scaletta di interventi e posso dirvi che sono del tutto d'accordo con le sue iniziative. Abbiamo parlato al telefono e ci siamo scambiati diverse mail sull'argomento e ci accorgevamo che ci stavamo praticamente leggendo nel pensiero. Ha gli occhi ben fissi sulla palla e non vedo l'ora di vederlo in azione. Ma non sarebbe giusto da parte mia parlare per lui.
Non preoccupatevi. La Marvel non sta crollando. I guai che abbiamo avuto recentemente sono cose che succedono sempre nel mondo dei comics, sin dalla notte dei tempi. Ci sono anni buoni e meno buoni. Ci sono mesi buoni e meno buoni. E poi ci sono quelli grandiosi. Solo nel nostro ambiente, che io sappia, viene costantemente predetta l'apocalisse. Sono quasi trent'anni che sono professionista nel mondo del Fumetto e c'è sempre qualcuno che grida alla fine.
Quel che trovo pazzesco è il fatto che, mentre da fuori molti gridano alla nostra disfatta, le nostre vendite sono sempre migliori di quelle della concorrenza, i nostri film fanno ancora il botto e siamo sempre i leader di settore. Per me è una follia, ma la gente vede quel che vuole vedere. Abbiamo preso qualche buca lungo la strada? Certamente, ma questo accade sempre. La mia filosofia è sempre la stessa: se si impara dai propri guai, essi sono opportunità non solo di aggiustare il tiro, ma di migliorare moltissimo nel proprio lavoro. Quest'anno ci sono stati un paio di capitomboli e abbiamo perso un enorme talento come Brian Bendis. E ci mancherà moltissimo. Ma il suo abbandono è anche una grandiosa opportunità per noi.
Se c'è da lavorare sodo per migliorare il mercato, questo riguarda tutti quanti. La Marvel, la DC e tutti gli altri editori. Quando ero alla guida, anni fa, tutti mi dicevano che era fatica sprecata e che il Fumetto era un medium morente, ma questo è vero solo se noi non ci impegniamo a migliorare il prodotto. Dobbiamo guardarci attorno e fare un esame di coscienza, fare attenzione a quel che pubblichiamo e a come lo vendiamo e promuoviamo. Forse lo stiamo facendo in un modo poco rilevante per il pubblico di oggi. Da sempre, vedo il nostro settore come estremamente flessibile e questo cambiamento si inserisce proprio in questo contesto. Tutto può cambiare nel giro di una notte. Tutto quel che serve è una grande idea. Se avete l'impressione che sia eccitato e che mi senta particolarmente ottimista, sappiate che avete ragione.
Ho affrontato una quantità incredibile di problemi, quando ero Editor-In-Chief e, ogni volta, la casa editrice ne è uscita più forte, spingendosi sempre più in là. Quindi, fan della Marvel di tutto il mondo, se siete preoccupati vi capisco. Adoro il fatto che siate preoccupati e appassionati riguardo la Marvel. Lo siamo anche io e C.B. e tutti quelli che lavorano nei nostri uffici. Aspettate di vedere cosa abbiamo in serbo. Stiamo ricostruendo un po' internamente? Sì, altroché. Ma siamo ancora i campioni in carica e non abbiamo intenzione di cedere il titolo.
Fonte: Newsarama