Marvel: Joe Kelly dice addio a Spider-Man/Deadpool

Finisce la run di Joe Kelly sulla serie che ha trasformato Spider-Man e Deadpool in una coppia molto più che comica

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
La sua run su Spider-Man/Deadpool giunge a conclusione e Joe Kelly parla del percorso che lo porta verso il finale delle sue storie di questa coppia bizzarramente affiatata. L'autore del primissimo incontro fra i due, editorialmente considerabili quasi come padre e figlio, chiuderà la saga con il numero #18, assieme al disegnatore Ed McGuinness. Ed ecco quel che ha dichiarato in merito, dalle pagine di Marvel.com.

Spider-Man/Deadpool #18, copertina di Ed McGuinness

Questo è stato un progetto da sogno, che non ha affatto tradito le aspettative. Il team creativo è stato meraviglioso, lavorare con Ed un piacere enorme, come con tutti gli altri. Davvero una grandiosa esperienza. Deadpool è la testata d'angolo della mia carriera e Spider-Man sarà sempre il mio supereroe preferito.

Avendo lavorato così tanto con entrambi, soprattutto Wade, mi sentivo di dover per forza esplorare certi terreni, ma per me era importante assicurarmi di non limitarmi a riproporre le atmosfere di quella storia del '97 in cui li feci incontrare per la prima volta. Non sono più quei tempi e non sono uno che torna indietro. Ma c'era talmente tanto altro da dire con questi due personaggi!

La cosa più entusiasmante per me era l'idea che Deadpool fosse ancora un killer e che Spider-Man non fosse disposto ad accettare facilmente questo fatto. Volevamo vedere come si sarebbe evoluto il loro rapporto a partire da queste basi: la superiorità morale di Spider-Man e la specie di cotta da fanatico che Deadpool ha per lui. Sono felice che la serie abbia preso una direzione tutta sua, verso toni più seri. Chissà cosa riserva il futuro.

Credo che tutti si aspettassero soltanto una storia scanzonata e leggera, il che va benissimo. Ci sono ottime ragioni per raccontare come per non raccontare una storia del genere. Ma il fatto è che concentrarsi troppo su quel genere avrebbe impedito di affrontare l'affascinante dinamica relazionale tra i due. L'indifferenza di Deadpool per la vita e l'universo intero è profondo, mentre il senso del dovere, di responsabilità e di colpa di livello quasi cosmico di Spider-Man è parte integrante del suo personaggio.

Entrambi pagano le loro scelte, secondo Kelly, ed entrambi hanno passati complessi. Hanno idee molto forti di se stessi e di quel che vorrebbero essere, ma non è detto che siano in grado di diventarlo. E vedere se l'amicizia tra due personaggi così diversi poteva funzionare era una delle cose interessanti della storia. In definitiva, secondo Kelly, quella raccontata da lui sulla serie è una storia sulla possibilità delle persone di cambiare davvero.

Deadpool aspira ad essere qualcosa di nuovo e diverso perché sa che le ragioni per cui la gente lo ama, come eroe, sono fasulle. Sa di non essere affatto un bravo ragazzo. E Spidey è un'anima purissima, che però viene messa sotto pressione sempre di più, sempre di più. Cederà, prima o poi? Se Spider-Man fosse stato da solo, avrebbe ceduto alla violenza, in alcuni momenti? Può darsi. E se Peter non si fosse spinto così in basso in certi attimi di frustrazione e sconforto, Deadpool sarebbe stato in grado di sacrificarsi e fare scelte complesse?

Abbiamo raccontato una storia di relazione, le cui risposte rimangono ambigue. La speranza è che, chiunque arrivi sulla serie, capisca che questi temi sono quel che rende interessanti questi due tizi. Sono estremamente simili in superficie. Rob Liefeld ha apertamente confessato di aver creato Deadpool come uno Spider-Man con il fucile. Ma sono anche molto, molto diversi. E a ognuno va dato quel che gli spetta.

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Fonte: Marvel

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