Marvel: Jeph Loeb parla della genesi di Daredevil per Netflix
Jeph Loeb, presidente di Marvel Television, ha parlato di Daredevil, serie TV in onda su Netflix, vero successo di critica e di pubblico a livello globale
Daredevil non è il solo progetto Marvel in collaborazione con Netflix: a questo infatti faranno seguito le serie TV A.K.A. Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist, i cui protagonisti appariranno poi tutti insieme nella miniserie The Defenders, senza escludere un loro potenziale coinvolgimento anche nei lungometraggi sviluppati per il grande schermo.
Voglio iniziare dicendo ai datori di lavoro d'America che non posso essere ritenuto responsabile per tutti i fan della Marvel che in questi giorni hanno trovato misteriose scuse per non presentarsi a lavoro. Chiedo però perdono in anticipo.
Questo è solo l'inizio della nostra collaborazione con Netflix. È una partnership meravigliosa e senza precedenti che ci permette di sviluppare quattro serie TV e una miniserie evento. Non possiamo sbagliare, e al momento tutti sembrano contenti. Inoltre, questa è per noi un'opportunità di dare un'identità definitiva a Marvel Television. Abbiamo già avuto un gran successo con Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. e Marvel's Agent Carter, ma adesso abbiamo anche la libertà creativa di lavorare sulla piattaforma Netflix. Spero che gli spettatori possano aver modo di scoprire un altro aspetto di ciò che siamo.Allo stesso modo dei Marvel Studios, che resta un'unità separata dalla nostra, la quale ha avuto un successo incredibile con Iron Man, Thor, Captain America, fino a The Avengers, noi speriamo di partire bene con Daredevil, e che questo successo aumenti sempre di più con A.K.A. Jessica Jones, e poi Luke Cage, e poi ancora con Iron Fist, fino ad arrivare a The Defenders, che definirà ulteriormente i nostri personaggi e mostrerà al pubblico quanto amiamo raccontare storie con protagonisti eroi urbani.
Loeb ha poi parlato del tono della serie Daredevil, molto dark e sicuramente diverso da quanto visto prima.
Non abbiamo deciso aprioristicamente di impostare la serie in questo modo. Il nostro obiettivo primario è sempre quello di raccontare le migliori storie possibili. Nel caso di Daredevil, c'erano tantissimi racconti a fumetti come fonte potenziale. Parlando di ciò che ho scritto io, Devil: Giallo è qualcosa di molto diverso da quanto fatto da altri scrittori come Frank Miller, Brian Michael Bendis o Mark Waid. Il personaggio è in giro da molto tempo, dopotutto.
La nostra decisione è stata quella di rendere questa serie un crime drama, qualcosa che proprio Miller e Bendis hanno saputo scrivere in maniera eccezionale. Questo show quindi è in primo luogo un crime drama, e in secondo una saga supereroistica. Questo è un genere inedito su una piattaforma come Netflix, ma è il modo ottimale di raccontare la storia di Devil. Stiamo attuando lo stesso procedimento per la serie TV di Jessica Jones: raccontare la storia nel modo che ci sembra più appropriato al personaggio.
Lo scrittore ha poi parlato della natura stessa del personaggio, uno dei più amati della Marvel.
Questo personaggio esiste da circa 50 anni e ha da sempre seguito da un gran numero di fedeli lettori, oltre al fatto che è protagonista di alcune delle storie maggiormente seminali della Marvel. Se qualcuno è alla ricerca di storie davvero cool, spesso guarda a Devil. È stato un peccato che fino a oggi non ne detenessimo i diritti per la trasposizione cinematografica o televisiva. Abbiamo sempre creduto che il personaggio si prestasse meglio per uno show TV.
Come da tradizione, Netflix ha reso disponibili tutti e 13 gli episodi della prima stagione in una volta sola, cosa che per Marvel Television ha rappresentato un'inedita novità.
Questo aspetto ha sicuramente influenzato il modo con il quale abbiamo raccontato la nostra storia. Prima di tutto, non abbiamo dovuto impostare il primo atto della serie in maniera tale che fungesse come punto di raccordo per coloro che avrebbero iniziato a seguire lo show in corso d'opera. Non abbiamo dovuto ragionare in termini di settimana uno, due e così via: non c'è stato bisogno di un "Nelle puntate precedenti".
Tutto questo ci ha consentito di raccontare una storia che apparisse come un film di 13 ore, invece che tante singole avventure unite fra loro. Se ci danno la possibilità di realizzare 13 episodi tutti in una volta, è assolutamente diverso dal lavorare in funzione di uno show che si dipana per 13 settimane, come accade per gli altri network televisivi. Per impostare la storia, abbiamo fatto riferimento agli archi narrativi dei fumetti, dove uno scrittore e un disegnatore raccontano una storia che ha un inizio, una parte centrale e una fine. A volte sono archi narrativi di 6 uscite, a volte più lunghi.
Loeb ha poi parlato di Cheo Hodari Coker, il quale è stato scelto (a sorpresa) come showrunner di Luke Cage.
Non potrei parlare più entusiasticamente di Cheo: ha messo a nostra disposizione la sua esperienza, il suo talento nella scrittura, la quantità di conoscenze delle quali è in possesso. Ma soprattutto, ci ha trasmesso la sua grande passione per questo personaggio: quando ha iniziato a parlare di chi è Luke Cage, del mondo dal quale proviene, e della storia che voleva raccontare è stato magnifico. Siamo contentissimi di ciò che sta realizzando. Questo è ciò che facciamo in Marvel Television: trovare il giusto showrunner per le nostre serie.
Infine, si è parlato del possibile rinnovo di Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. e Marvel's Agent Carter, rispettivamente, per una terza e una seconda stagione.
Queste decisioni spettano al network che manda in onda le serie, non a noi della Marvel. Ma, di certo, sono molto speranzoso a riguardo. Se conoscete qualcuno alla ABC, bombardatelo di mail, fategli dei regali, fate tutto il possibile per tenere in vita gli show che amate.
Fonte: CBR