Marvel: Jed MacKay sul fumetto di Taskmaster disegnato da Alessandro Vitti
Lo sceneggiatore Jed MacKay ha recentemente parlato di Taskmaster, la miniserie dedicata al super criminale Marvel disegnata dal nostro Alessandro Vitti
Bastano pochi passi nella vicenda per capire che non tutto è come sembra nel complicato mondo spionistico della Casa delle Idee: non solo aleggiano molte ombre sulla presunta scomparsa dell’abile spia dello S.H.I.E.L.D., ma il suo presunto assassino, proprio Taskmaster, non ricorda di avere commesso il misfatto. Peccato che tutto il resto del mondo ne sia convinto e che una nutrita schiera di spie e super eroi gli stiano dando la caccia!
MacKay - L’affiliazione di Taskmaster è una delle più chiare di tutto l’Universo Marvel e non cambia mai: è fedele sempre e solo a se stesso. Credo sia questo a separarlo da buona parte dei suoi colleghi super criminali: quando si viene al dunque, lui pensa solo al numero uno, e quel numero uno è invariabilmente Taskmaster. Quando lo incontriamo, fa quello che gli riesce meglio: lavora. È là fuori che utilizza le sue abilità per fare soldi e non immagina che il mondo stia per crollargli addosso.
Tutto ha inizio con l’omicidio di Maria Hill. Lo stesso Taskmaster riassume bene la situazione nel numero #4: “Le spie muoiono. È per questo che esistono, perché i loro capi possano completare le missioni senza rischiare la pelle personalmente.” Maria Hill era una spia straordinaria, pronta a fare di tutto in nome della missione, anche a costo della vita. Forse ha preso delle decisioni impopolari, forse è stata odiata per le sue azioni, ma tutto quello che ha fatto, l’ha fatto in nome della missione. Una mentalità che la pone in diretto contrasto (postumo) con Taskmaster, che segue una filosofia diametralmente opposta: nessuna missione per lui ha più valore della sua pelle.Tuttavia, la morte della Hill lo catapulta suo malgrado in una missione: dovrà fare luce sull’accaduto in quanto è l’unico modo in cui può evitare di essere sommariamente eliminato per un omicidio che non ricorda di avere commesso ma di cui viene comunque accusato. Phil Coulson del progetto Squadrone Supremo d'America, Ami Han (alias Volpe Bianca) dei Servizi Segreti della Corea del Sud, Okoye, direttore degli Agenti del Wakanda... tutti questi agenti speciali partecipano alla partita in cui è coinvolto Taskmaster... una partita di cui lui conosce ben poche regole e dove la posta è mortalmente seria.
È stato entusiasmante collaborare con un artista come Alessandro Vitti per questa storia: disegna il miglior Taskmaster che abbia mai visto. I suoi personaggi hanno il peso e la fisicità che una vicenda densa di combattimenti come questa deve avere, ma senza sacrificare l’espressività che è richiesta per una storia incentrata su un personaggio così strano e pieno di idiosincrasie.
In questa serie abbiamo cercato di lavorare su due livelli: il primo, naturalmente, è una scorreria devastante e densa di azione, un turbinio di sangue e lame attraverso tutto il mondo delle super-spie, rincarando la dose di azione e di avventura a ogni nuova fase, in ogni modo possibile. D’altro canto, abbiamo voluto entrare nella testa di Taskmaster, strappando metaforicamente il suo cervello e mostrandolo alla luce del sole. In che modo uno dei più letali mercenari del mondo si rapporta agli altri? Cosa pensa dei suoi pari? Come fa a dedicarsi a una carriera così brutale senza considerarsi un mostro a tutti gli effetti?
Faremo inoltre un po’ di luce su alcuni aspetti poco noti del mondo delle super-spie. Cosa sta combinando Coulson? Qual è la situazione dei super eroi in Corea del Sud? Com'è possibile avvicinarsi a una donna che rappresenta uno dei luoghi più sicuri di tutto il mondo? E, soprattutto, in che modo Taskmaster è finito in una situazione del genere, che molto probabilmente lo porterà alla morte?
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