Marvel: Jason Aaron e il ruolo di Moon Knight nella più grande storia degli Avengers degli ultimi anni
Lo sceneggiatore Jason Aaron sostiene che il suo impegno su Avengers lo assorbirà al 100% nel 2020 e si sofferma del ruolo di Moon Knight
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Che succede al Cavaliere Lunare di Khonshu, il cui nuovo ruolo pare dare il via a una delle trame di più lungo respiro degli ultimi anni dedicate ai Vendicatori?
Aaron - Dopo trentun numeri mi sto ancora divertendo un mondo e sono lontano dall'aver finito di raccontare la mia storia. Semmai, mi sento ancora in quella fase in cui si posizionano i pezzi sulla scacchiera per poi giocarci. Quando sono arrivato sulla serie, avevo il progetto di costruire ed esplorare i luoghi più spettacolari dell'Universo Marvel e di coinvolgere un sacco di personaggi interessanti, alcuni classici e altri neofiti nel gruppo degli Avengers.
Volevo anche dare vita e visibilità a nuovi nemici, sempre più grandi. Non i tipici avversari che si presentano per essere sconfitti dalla squadra e per poi scomparire. Volevo mettere in scena delle minacce per il lungo periodo, delle zone di crisi su tutto il globo con cui gli Avengers dovessero confrontarsi regolarmente. Cosa che potrebbe introdurre non solo concetti nuovi nelle loro storie, ma anche per quelle di altri personaggi.Ho cercato di costruire nuove idee a partire da Marvel Legacy #1, quando ho introdotto gli Avengers preistorici, cui abbiamo dedicato delle storie che inframmezzavano gli archi narrativi più grossi e su cui stiamo ancora costruendo ora. Abbiamo visto entrare in scena alcuni dei personaggi che ne hanno ereditato il retaggio. Nell'ultimo ciclo abbiamo introdotto un nuovo Starbrand, e ora gli Avengers devono fare i conti con questo neonato stellare incredibilmente potente. Quindi mi sento di essere ancora nella fase di costruzione, che mi diverte un mondo. Ci sono ancora tante idee nuove da trascinare nelle storie.
Aaron si dice felice di essere rimasto fedele ai suoi progetti iniziali e parla di un numero #31 che fa i conti con Tony Stark bloccato nel passato e alle prese con l'influenza di Mefisto, con cui ci sarà un confronto serratissimo. Nel trentaduesimo albo vedremo tornare alcuni degli avversari degli ultimi mesi: Namor, la Vedova Rossa, la Guardia d'Inverno e i vampiri di Chernobyl.
Lo sceneggiatore è felice della presenza di Blade, con cui si sta divertendo moltissimo, e della crescita di Robbie Reyes, il più recente dei Ghost Rider, che da giustiziere di Los Angeles si ritrova a fare i conti con i Celestiali, e parla del prossimo grande arco narrativo, che vedrà Moon Knight come grande avversario degli Avengers.
Aaron - Per sapere cosa lo porti a questo ruolo dovrete leggere il numero #33, ma fa tutto parte dei temi centrali su cui ho costruito la serie sinora. Non è qualcosa che accade dal nulla, ma un'estensione dei pericoli che già stanno minacciando il gruppo.
Non ho mai scritto il personaggio di Moon Knight in maniera corposa, sinora, forse Original Sin è stato l'unico caso in cui l'ho sfiorato, quindi è stato divertente gettarsi su di lui così massicciamente, presentarlo sulla scena che prende a legnate gli Avengers sin da subito.
Per quanto riguarda le ragioni e i modi in cui succede, vi rimando di nuovo al numero #33. Posso solo dirvi che si tratta di una storia cui ho girato attorno per un po', e si trattava solo di scegliere il momento più giusto in cui raccontarla, in maniera che abbia senso. Sono davvero entusiasta di potermici dedicare, infine. E poi sarà l'arco narrativo perfetto per accogliere Javier Garron sulla serie. Sono ammirato dal suo lavoro svolto finora.
Moon Knight avrà dalla sua un intero esercito di sacerdoti lunari, di mummie tornate in vita. L'arco narrativo ci mostrerà presto il dio Khonshu in guerra contro un mondo che vuole cambiare dalle fondamenta, per dare il via a una nuova era in cui è dominatore. Una situazione che darà modo a Garron di reimmaginare intere porzioni dell'Universo Marvel.
Aaron - Non so se questa sarà una nuova vita a lungo termine, per Moon Knight, non posso parlare del futuro dei personaggi. Quel che posso dire è che questa storia non vuole spezzare il personaggio di Marc Spector, semmai celebrare varie versioni di lui che abbiamo visto nel corso degli anni, come accenniamo fin da subito.
Non voglio rivoluzionare Moon Knight, ma mostrare le ragioni per cui mi piace così tanto, come faccio sempre con i personaggi che coinvolgo nelle mie storie. Mostrarlo, non semplicemente affermarlo, ma mettere Marc in azione in maniera che sia chiaro a tutti perché sia una figura così affascinante e lo sia stato per decenni. Spero che i suoi fan di vecchia data possano apprezzare.
Questo nuovo arco narrativo sarà anche la prima volta in cui mostrerò il personaggio di Thor come presentato nella serie di Donny Cates e Nick Klein, il che sarà molto divertente. Il piccolo Starbrand sarà una componente importante in modi interessanti. E poi vedremo anche qualche altro nuovo personaggio come parte delle trame, ma non posso dirvi altro, per ora.
Aaron ha quindi parlato dei vari spin-off che sono nati attorno o dalla sua run su Avengers. Squadron Supreme è qualcosa che lui stesso ha messo in moto e i suoi protagonisti continueranno a far parte della storyline che sta raccontando in maniera importante, non solo limitatamente alle trame di Empyre.
Anche mettere in piedi progetti come Agents of Wakanda e Walkyre è stato interessante, ma lo sceneggiatore avverte che nel 2020 sarà concentratissimo su Avengers, cui le sue forze saranno dedicate al cento percento.
Aaron - All'ultimo incontro generale tra gli autori Marvel si è parlato di Empyre in maniera importante ed estesa, quindi posso dirvi che quell'evento avrà delle conseguenze profonde su alcuni dei protagonisti di Avengers e che vedrete le sue ramificazioni estendersi anche nelle nostre storie, come in tante alte. Anche se non sarò io a scriverne i tie-in, ci saranno ripercussioni.
Aaron ha quindi parlato dell'altro grande gruppo di eroi della Marvel: gli X-Men, attualmente gestiti da Jonathan Hickman. Da testimone oculare della nascita del progetto di rinnovamento del collega sceneggiatore, Jason Aaron si dice ammirato e avverte i lettori: i suoi piani sono solo all'inizio e i cambiamenti apportati nell'Universo Marvel e nella razza mutante prima o poi si ripercuoteranno anche sugli altri eroi in maniera massiccia. Che si presenti un nuovo scontro con gli Avengers? Ovviamente, non ci sono rivelazioni in merito.
Aaron - In questo momento, il mio impegno su Avengers è totalizzante: questa serie è un ulteriore passo in avanti nella mia carriera. E questo significa che voglio renderla l'occasione per raccogliere molti dei frutti che ho seminato nelle mie esperienze passate. Sto riprendendo storie e concetti che avevo inserito nella mia run su Ghost Rider, la mia prima serie regolare alla Marvel. Se rileggete King Thor #4, potete trovare diversi riferimenti a quel che poi avrei raccontato su Avengers. Vedo queste vicende come qualcosa con cui tirare le fila di quel che ho fatto sinora, sin dal mio esordio alla Marvel, nel 2007.
Nei prossimi mesi vedrete molte cose assolutamente nuove, ma altrettante che invece fanno riferimento al mio passato narrativo, a diversi personaggi che ho usato nel corso degli anni. Tutto troverà accoglimento in quella che penso sarà la più massiccia storia degli Avengers che abbiamo visto da parecchi, parecchi anni.
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