Marvel, Fabian Nicieza: Age of Apocalypse è la storia per cui lasciai gli X-Men
Fabian Nicienza parla del suo storico ritorno a Age of Apocalypse, il mondo che ha creato vent'anni fa per gli X-Men che ritorna con Secret Wars
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Lo stesso mondo in cui En Sabah Nur, il primo mutante della storia, il potentissimo tiranno dell'evoluzionismo chiamato Apocalisse domina il mondo con pugno di ferro, contrastato soltanto da Magneto e da un manipolo di combattenti ribelli.
Tornare a lavorare su un universo che ho contribuito a creare così tanto tempo fa all'inizio mi sembrava surreale. Tutti sanno che per me Age of Apocalipse rappresenta allo stesso tempo il migliore e il peggiore periodo della mia carriera. Un impegno enorme e un rischio immenso, ai tempi, ma anche una sfida creativa e un'opportunità incredibile di mettersi alla prova, anche per il livello di collaborazione e sinergia che ha richiesto dietro le quinte.
Quando la gente pensa a quelle storie, le ricorda quasi sempre con affetto, ricorda quanto gli fossero piaciute. Per me sono però anche il momento in cui mi sono reso conto di non voler o poter più continuare a lavorare sulle testate mutanti.
Eppure, non appena ho iniziato a scrivere queste nuove sceneggiature, ogni incertezza è volata fuori dalla finesta. Il modo che scrivo è molto differente dall'originale sotto molti aspetti, ma per altri è lo stesso. Mi sento fortunatissimo: posso prendere i lati positivi del mondo originale e inventare qualcosa di nuovo tralasciandone i difetti.
Nicienza ha spiegato che questo non è il mondo di Apocalisse che abbiamo conosciuto anni fa, perché le regole di Battleworld e in generale gli eventi di Secret Wars non lo permettono. Quella realtà era una sorta di frattura nello spazio tempo, riassorbita nella normale linea temporale, che ora è stata in qualche modo ripescata dal continuum. Se possibile, le cose là dentro sono persino peggiorate per umani e mutanti, il cui stato è addirittura più disperato.
Al centro della vicenda vedremo, tra gli altri, Cypher. Non soltanto interpreta i linguaggi, ma può anche comprendere le ragioni e le intenzioni che stanno dietro ai discorsi e alle parole delle persone.
Nel disperato tentativo di salvarsi e, possibilmente, di evitare una guerra ancor più grande in tutto quanto Battleworld, gli X-Men di Magneto hanno bisogno di Cypher per rivelare i veri piani sia della razza umana, messa al'angolo e guidata da Peter Borbeau e Carol Danvers, sia di Apocalisse.
La serie avrà per teatro, come ogni altra, il Battleworld, ma non sarà eccessivamente legata alle altre. Nicieza ha spiegato che questa nuova Age of Apocalipse è una storia coerente e coesa, con un notevole grado di indipendenza rispetto al resto dell'evento, per quanto le azioni e le decisioni dei personaggi abbiano ramificazioni nel quadro generale di Secret Wars. In conclusione, l'autore ha rivelato le tre ragioni per cui tutti quanti noi dovremmo essere ansiosi di leggere questo atteso ritorno:
1) Stiamo parlando di Age of Apocalypse! Una delle storyline alternative più popolari di ogni epoca nella storia dei fumetti di supereroi che viene rivisitata e rinfrescata!
2) Sono tornato a scrivere per gli X-Men dopo vent'anni (al netto di una serie di Gambit e di altre piccole cose, ma avete capito il senso)! E tutti voi mi amate (o almeno mi amavate un tempo! E, anche se non mi amate o non mi avete mai amato, non sto sulle palle a nessuno)!
3) Una scimmia ammaestrata potrebbe scrivere questa roba (e in effetti io sono stato ben ammaestrato) e voi dovreste comunque darle un'occhiata, perché Gerardo Sandoval è un disegnatore dal talento pazzesco e soltanto sfogliare le pagine di questo fumetto vi emozionerà fino a farvi sudare!
Fonte: IGN