Marvel: Ethan Sacks parla del What if su Thor, figlio dei giganti di ghiaccio

Un What If? scambia i ruoli di Thor e Loki con risultati imprevedibili

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


Condividi

Spoiler Alert
Già sapete, perché noi ve ne abbiamo parlato, del ritorno celebrativo dei What If? in casa Marvel. Newsarama ha intervistato Ethan Sacks, alla cui penna è stato affidato l'albo dedicato a Thor.

A quanto pare, lo scrittore di Old Man Hawkeye ruba l'idea di base da ucronie in stile La Svastica sul Sole, di Philip K. Dick, per rispondere a una domanda: che cosa sarebbe successo se i giganti di ghiaccio, nella loro arcana battaglia contro Asgard, avessero vinto e avessero adottato un Thor ancora infante, allevandolo su Jotunheim?

Di questo ribaltamento di ruoli tra il Dio del Tuono e quello degli inganni, Loki, ha parlato lo sceneggiatore rispondendo ad alcune domande:

L'idea è arrivata dal profondo dei corridoi degli uffici Marvel. Più specificatamente, da Dan Edington, il mio editor. Mi ha chiesto al telefono se fossi interessato a questa storia da raccontare nel contesto del ritorno dei What If. Non gli ho fatto perdere tempo e gli ho detto di sì. Dopodiché mi sono messo alla ricerca di una risposta. E se Thor fosse stato allevato dai giganti di ghiaccio? Si trattava, di fatto, di pensare a come sarebbero cambiati questi personaggi se il fato fosse girato in quel modo. Odino cade in battaglia invece di Laufey e tutto cambia.

Quest'ultimo sarà decisamente una parte importante della storia. Attenti allo spoiler: non sarà certo un padre amorevole, e gli effetti di questa crescita brutale avranno conseguenze importanti sullo sviluppo di Thor. Nonché di Loki. Ma Laufey non è un tiranno bidimensionale. Tutto quel che fa, almeno nella sua testa, è per il bene del suo popolo.

Una cosa che la storia Marvel ci ha insegnato di lui è che non apprezza il fatto che il suo erede sia un patetico piccoletto, almeno per gli standard della sua razza. E ritroveremo questo tema anche qui. Questa storia riguarda sia Thor che Loki e il modo in cui crescono nel freddo ambiente di Jotunheim. Freddo sia letteralmente che metaforicamente. Povero Loki: non c'è universo in cui non sia nell'ombra di Thor, agli occhi di suo padre.

Dall'infanzia alla fine dell'adolescenza, seguiremo i due venire indottrinati da Laufey. Thor è lo stesso che conosciamo, l'eroe del suo popolo, il difensore della sua terra; solo che il suo popolo sarà blu e la sua terra congelata.

Due storie hanno ispirato Sacks: quella classica di Journey Into Mistery #112, in cui Lee e Kirby raccontano l'adozione di Loki sul campo di battaglia, e la sua riscrittura da parte di J.M. Straczynski nel 2009.

Alle matite, troveremo Michele Bandini, che si è preso i complimenti del suo collega scrittore per come ha gestito soprattutto la struttura delle tavole, trovando gli spazi per grandi immagini spettacolari anche in una semplice griglia di sei vignette.

Volevo raccontare una storia sul tema della natura delle persone opposta alla loro educazione. Thor diventerebbe lo stesso eroe, se cresciuto in circostanze del tutto diverse? Sarebbe crudele? Sarebbe malvagio? E Loki sarebbe diverso o rimarrebbe in cerca disperata di riconoscimento da parte di suo padre, per quanto un padre molto differente? Sarebbe molto interessante esplorare il concetto con un respiro più ampio, rivisitare questa potenziale Jotunheim. Certamente, tornerei volentieri a lavorare con Michele Bandini e Dan Edington, su queste avventure o su altre.

Galleria

Tocca un'immagine per scorrere la galleria

Fonte: Newsarama

Continua a leggere su BadTaste