Marvel: ecco la storia di Joe Quesada e John Romita Jr. per i vent'anni dall'11 settembre
The Four Fives è la storia con cui la Marvel celebra i vent'anni dalla tragedia dell'11 settembre, firmata Joe Quesada e John Romita Jr.
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Cebulski - La prima volta in cui ho parlato con John di quel che volesse fare al suo ritorno in Marvel, lui mi ha detto che lavorare a una storia che onorasse il ventesimo anniversario dell'11 settembre sarebbe stato molto importante per lui. Da newyorkesi che hanno vissuto in diretta quel giorno fatale, siamo orgogliosi di presentare The Four Fives e di fare la nostra parte per contribuire alla memoria delle donne e degli uomini che hanno sacrificato le proprie vite due decenni fa, come solo i fumetti possono fare.
Romita - Era la cosa giusta da fare e la storia di Joe Quesada è brillante e sentita. Vent'anni fa, poco dopo quel terribile attentato, Joe, che all'epoca era Editor-in-Chief, parlò con me e con J. Michael Straczynski l'idea di creare un numero regolare di Amazing Spider-Man che facesse i conti con quegli orribili eventi. Esitai. Mi preoccupava la possibilità che un albo del genere potesse essere interpretato come un tentativo di capitalizzare sulla tragedia.Mia moglie Kathy, mio padre John e mia madre Virginia ne parlarono con me a lungo. La loro opinione era che, se la storia e la sceneggiatura fossero state appropriate, avrei dovuto considerare la possibilità. Il signor Straczynski diede vita a un soggetto ben più che brillante. La frase "non ci sono parole" è il fondamento dell'intera storia. I vigili del fuoco, la polizia, i soldati, i paramedici e i medici, i caduti sono i veri super eroi e lavorare a un tributo così meraviglioso fu una ragione sufficiente ad accettare l'incarico.
Quesada - Quando C.B. mi ha chiesto se fossi interessato a scrivere una storia che commemorasse il ventesimo anniversario dell'11 settembre, ho inizialmente rifiutato. Non pensavo di avere dentro di me la forza per scavare nel profondo e rivivere ancora quel giorno. E neppure un'idea che gli facesse giustizia. Ma, non appena attaccato il telefono, ho iniziato a pensare incessantemente a tutte le vite perdute sul volo 93 della United Airlines, al Pentagono, nella mia città. Pensavo a come abbiamo elaborato il lutto e poi ricostruito. Pensavo al suono annuale della campana della speranza alla Trinity Church. E allora ho richiamato C.B. per dirgli che avevo un'idea.
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Fonte: Marvel