Marvel: disegnare gli Incredibili Avengers di Gerry Duggan secondo Pepe Larraz
Il disegnatore di Uncanny Avengers Pepe Larraz parla del personaggio che fa ritorno nella serie e dell'esperienza di lavorare con Gerry Duggan
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Quando disegno dei personaggi, cerco sempre di partire dalla comprensione dei loro problemi. Se non li conosco, mi inforno sul loro passato e cerco di farmi una visione completa della loro identità. Gli Avengers sono un gruppo di persone molto diverse con un obiettivo comune. Le loro differenze sono ciò che li rende utili e necessari, ma sono anche parte di un tutto, per quanto non si vogliano granché bene tra loro.
Questa squadra in particolare ha due due grandi leader: Cable e Steve Rogers. Il mio compito è raccontarvi per immagini in quanti e quali modi sono diversi. Rogue si comporta come un ufficiale del team, che prende l'iniziativa senza essere una vera guida. I soldati sono Vodoo, la Torcia Umana, Quicksilver e Synapse, che probabilmente meritano tempo per essere sviluppati al meglio, ma per ora portano meno il peso della storia sulle spalle, rispetto ai primi tre. Ah, già... e poi c'è Deadpool.
Il fatto che l'armatura di Pym, al suo ritorno, avesse esattamente l'aspetto che aveva Ultron l'ultima volta che lo abbiamo visto, disegnato da Jerome Opena al termine di Rage of Ultron, aveva perfettamente senso. Ecco perché non ho cambiato il suo design di una virgola. Preferisco che quel che disegno sia coerente in termini narrativi rispetto a una creatività fine a se stessa.Mi sono concentrato, piuttosto, sulle sue espressioni facciali. Il modo in cui sembra mostrare sentimenti ed emozioni più umane dell'umano, le sue espressioni così esagerate nell'essere accoglienti da rendere sospettosi. Volevo trasmettere l'impressione che il personaggio possa immediatamente cambiare il proprio stato d'animo, diventare all'improvviso supponente o pericoloso. Non è un tizio che ti fa stare tranquillo e la tensione attorno a lui è enorme. Gerry ha scritto delle scene meravigliose, dal ritmo lento, in cui essa ha modo di crescere pian piano.
Hank Pym è uno dei personaggi più complessi dell'Universo Marvel e io e Gerry volevamo fosse chiaro che non tutto è risolto dentro di lui, sta ancora mettendo a posto dei pezzi, in senso letterale, e la paura, il sospetto di chi gli sta attorno sono percepibili e pronti a esplodere. Hank ha sopportato molto nella storia dell'Universo Marvel, l'ho sempre visto come un personaggio oscuro, anche se forse sono influenzato dalla sua versione Ultimate. Ora che è tornato, di contro, lo metto in scena come un personaggio per cui tutto è a posto, che non è mai preoccupato.
La storia d'amore tra Gambit e Rogue mi ha accompagnato per tutta l'adolescenza, dato che leggevo gli X-Men da ragazzino. Trovarli insieme su queste pagine è stato un regalo per me. Credo che le cose siano diventate molto importanti per loro due: ne hanno viste tante e non sono vicini come un tempo, ma ho voluto concedere loro comunque un po' di calore. Ecco perché quella tavola cartoonesca a pagina 3, che provocherà un sorriso nei lettori. Sappiate che sorridevo nel disegnarla.Conoscevo il lavoro di Gerry Duggan, ma non ho mai letto una sua serie dall'inizio alla fine. Mi piace il modo in cui scrive i dialoghi e costruisce le scene. Non ha paura di scrivere un numero intero in cui, perlopiù, i personaggi parlano tra loro, perché sa come renderlo interessante. Ho trovato un autore molto aperto ai suggerimenti, come tutto il team che lavora alla serie.
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Fonte: Marvel.com