Marvel: David Marquez e la genesi dell'atmosfera neo-noir di Defenders

L'importanza del colorista Justin Ponsor e la collaborazione con Brian Bendis nelle parole di David Marquez

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Dopo diverse dichiarazioni dello sceneggiatore Brian Michael Bendis, è il turno di David Marquez, disegnatore di Defenders, di parlare della collana che racconterà le gesta del gruppo di eroi che vedremo presto nell'omonimo serial Netflix.

Defenders #1, copertina di David MarquezNonostante l'ampiezza dello sguardo imposta da Civil War II, c'è ancora un angolo dell'Universo Marvel che non ho potuto esplorare. E si tratta del lato più oscuro delle avventure metropolitane. In Ultimate Spider-Man abbiamo toccato alcuni di questi elementi, ma il Ragno vive in un mondo tutto suo. In questo caso, ci addentriamo in Hell's Kitchen, New York, scena delle avventure di Daredevil, Jessica Jones, degli altri eroi e di un sacco di criminali interessanti. Inoltre ci sono parecchi comprimari, come Misty Knight, che non ho disegnato granché e che mi mancano.

Inoltre, c'è un enorme cambiamento di atmosfere, rispetto ai miei ultimi lavori. Passo da un evento enorme, dal blockbuster dell'estate scorsa, a una storia molto più intimista e raccolta, che molti hanno definito neo-noir. Si tratta di un'occasione di mostrare lati della mia personalità creativa e artistica molto diversi da quelli a cui sono abituato.

Ogni progetto che prendo in carico inizia a prendere vita da solo, mentre ci lavoro, e ben presto trova autonomamente una sua direzione. In qualche modo, mi lascio ispirare dagli altri artisti che hanno disegnato i miei protagonisti in passato. In questo caso, ho in mente, David Mazzucchelli, Bill Sienkiewicz, Alex Maleev, Chris Samnee. Tutti loro hanno lasciato tracce indelebili sulla personalità del mondo di Daredevil.

Ma a ispirarmi è anche il modo in cui tutti loro hanno mostrato, più in generale, le strade della New York Marvel. Io e Brian ci stiamo concentrando molto su questo, ed io sto lavorando tanto con le texture, con le ombre. Vogliamo che la città sia percepita come un personaggio, sia letteralmente che in senso metaforico. Mi sto immergendo nell'estetica neo-noir, con ombre pesanti e colori saturi, per cercare di creare quanto più contrasto possibile tra il mondo oscuro metropolitano e i colori sgargianti dell'Universo Marvel.

Un aspetto per cui Marquez riconosce grande valore al contributo di Justin Ponsor, colorista della serie. I due hanno grande sintonia e riescono a intendersi anche per numeri interi senza dover discutere delle soluzioni grafiche dell'altro. Il che rende più semplice tentare strade nuove e sperimentare. Inoltre, la serie giocherà molto con la palette dei colori, in cerca di un'estetica molto precisa, frutto di collaborazione molto stretta.

Marquez ha quindi parlato della sua collaborazione con Brian Bendis, chiarendo di essere diventato un grande amico dello sceneggiatore, cosa che aiuta moltissimo il loro lavoro. Senza contare che i due condividono gran parte della loro sensibilità narrativa, hanno lo stesso istinto di mettere i personaggi al centro della storia e di far emergere, da ogni situazione, il sottotesto emotivo.

I due personaggi più loquaci della serie sono certamente Cage e Jessica, anche per la relazione che c'è tra loro. Luke è molto divertente da disegnare e Jessica ha un look atipico per una donna protagonista di un fumetto di supereroi. Niente spandex e costumi sgargianti, per lei. Averli sottomano in una storia come questa, mi permette di usare dei normali abiti come un'uniforme da eroe, il che è molto divertente. Questione di imparare il modo in cui si muovono e combattono. Amo anche disegnare Daredevil e Iron Fist, ma hanno costumi più tradizionali, quindi non sono una cosa nuova, per me.

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In alcune occasioni, si è parlato della possibilità di veder comparire gli originali Difensori nella serie. Marquez non si sbottona su questo punto, ma avverte di essersi innamorato esteticamente del personaggio di Dottor Strange, dacché ha iniziato a disegnarlo quasi per gioco, come "fratello di baffi" di Tony Stark, protagonista del suo Invincible Iron Man.

Le cose che più mi entusiasmano di questa serie? Prima di tutto, il fatto che Brian conosca benissimo i personaggi, per averli scritti in passato, e ora possa ripresentarli ai lettori in una nuova veste e in situazioni molto diverse della loro vita, rispetto ai tempi. Soprattutto, oggi hanno tutti un'esposizione mediatica infinitamente superiore rispetto a un tempo, grazie alle loro apparizioni in TV.

Essere parte integrante di questo progetto è entusiasmante, così come avere l'occasione di lasciare un segno su questi personaggi. Un sacco di artisti pazzeschi hanno contribuito a renderli quel che sono e spero che l'arte mia e di Justin sia all'altezza di quel che abbiamo visto in passato, in modo che i lettori siano davvero coinvolti dalla storia e dai disegni.

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Fonte: Newsarama

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