Marvel: Christopher Hastings mette Baby Groot di fronte a una scelta decisiva

Christopher Hastings parla di I am Groo e della svolta decisiva nel viaggio del piccolo eroe perduto

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Christopher Hastings torna a parlare di I am Groot, la serie che vede protagonista l'umanoide vegetale dei Guardiani della Galassia nella sua versione baby, disegnata dal nostro Flaviano Armentaro. Alla vigilia dell'uscita del quinto numero, ecco le dichiarazioni dello sceneggiatore.

I Am Groot #5, copertina di FlavianoGroot è a un passo dall'aprire la Porta Dimenticata, che gli consentirà di attraversare l'universo e tornare dai Guardiani della Galassia. La domanda è: deciderà di aprirla e distruggere così il mondo di Terminal e uccidere i nuovi amici che vi ha incontrato?

Ho cercato di scrivere questa storia come il peggiore incubo di un bambino, le più spaventose fantasie con cui sono cresciuto: mostri strani, luoghi assurdi e un generale senso di inquietudine. Il mondo può davvero far paura a un bambino e mi piacciono le storie che riconoscono questo fatto e lo rispettano. Quindi, ho cercato di creare scene che facessero paura e scenari bizzarri, assieme al mistero che Groot deve svelare e che lega tutto quanto.

Lo confesso: l'orribile creatura che ci attende nella storia non è del tutto inedita. Nel corso di I am Groot, gli abitanti di Terminal hanno scoperto che delle forze spaventose hanno portato terrore sul loro mondo, tempo fa, e non hanno intenzione di lasciarle tornare. Ho pensato che fosse divertente che qualcosa di tanto spaventoso fosse in realtà del tutto familiare persino agli abitanti della Terra.

La sfida più grande che propone questa storia è restare su quella linea di confine tra il mistero e la confusione. Ma credo che i fantastici artisti ed editor della serie mi abbiano permesso di riuscirci. La cosa più soddisfacente è stavo vedere le splendide interpretazioni che Flaviano e Marcio Menyz hanno dato del materiale narrativo.

Ho dovuto iniziare a scrivere questa storia prima che il secondo film sui Guardiani della Galassia fosse nelle sale, quindi ero davvero nervoso all'idea di scoprire quali differenze ci sarebbero state tra il mio piccolo Groot e quello del cinema. E, con grande sorpresa, ho scoperto che avrei potuto renderlo tranquillamente ancora più dispettoso.

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Fonte: Marvel

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