Marvel: Brisson, Woodward e Henderson presentano Dead Man Logan
Dead Man Logan rappresenta la fine del Wolverine proveniente dalle Terre Desolate
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Lo sta facendo, negli Stati Uniti, nella storia Dead Man Logan, scritta da Ed Brisson e disegnata da Mike Henderson, con i colori di Nolan Woodward. I tre sono stati intervistati in merito dal sito ufficiale della Marvel. Ecco cos'hanno dichiarato dopo l'esordio del primo numero, mercoledì scorso:
Brisson - Una delle cose che ho fatto in Old Man Logan è stato spogliare il più possibile il personaggio e mettere alla prova il suo fattore rigenerante, mettendolo più spesso a confronto con la sconfitta che con la vittoria. Ho cercato di dare un'idea molto precisa di quanto sia anziano e quanto la cosa lo influenzi. Poi, quando è stato chiaro che Wolverine sarebbe tornato, ci siamo chiesti che cosa avremmo fatto con due Logan in giro per il mondo. Avendolo spinto così al limite, aveva senso utilizzare quella situazione per raccontare l'ultima storia di Vecchio Logan. Sono dodici numeri che, sin dal titolo, non lasciano molti dubbi. La storia non si chiama "Alive Man Logan". Alla fine, sarà morto.
Woodward - Per me, la cosa bella di questa storia è il fatto che abbia un finale chiaro. Il che, che ci crediate o no, mi dà l'occasione e lo spazio per giocare molto di più con i colori, perché so che non ci sarà un seguito. Posso uccidere la componente cromatica della storia senza conseguenze. Non dobbiamo preoccuparci del dopo. Una libertà che sto cercando di sfruttare al massimo. Il vero controllo creativo sta nella possibilità di dare vita a qualcosa non solo scena per scena, ma per tutta la durata della storia. Qualcosa che non sempre un colorista ha la libertà di fare. E lo adoro!Henderson - Concordo. Sono completamente d'accordo. Credo che la natura definitiva e conclusiva di questa storia aggiunga un sacco di emozionalità ai disegni, che probabilmente non trovereste in una serie più comune. I finali sono sempre un po' più soddisfacenti degli esordi, anche se iniziare qualcosa di nuovo è sempre eccitante. Ma porvi fine è una vera soddisfazione.
Brisson - Alla fine di questa storia, tutto quel che avremo raccontato sarà importante. Tutto quel che diremo dal primo numero in poi ha una causa e un effetto precisi e visibili. Quando scrivi una serie regolare, devi sempre pensare alla situazione in cui abbandoni un personaggio, perché lo lasci a un altro team creativo che deve continuare la strada. Quindi non puoi rompere il giocattolo. Questa è una chance per farlo. Suonerà crudele, ma noi spezzeremo Logan in maniera durissima. E, a suo modo, non saremo crudeli affatto: lo faremo perché avrà un senso nella storia.
Brisson promette che il finale chiuderà il cerchio con le origini del personaggio. La storia è stata progettata sin nei minimi particolari dallo scrittore, il che assicura ad Henderson e a Woodward che ogni minimo dettaglio del disegno, ogni scelta nella colorazione potrà trovare un senso compiuto nel grande mosaico di Dead Man Logan. Una sensazione che i due artisti hanno apprezzato moltissimo e un dettaglio che, secondo Brisson, fa in modo che tutta la maxi-serie sia raccontata con una voce molto coerente, condivisa e unificatrice.
Brisson - La prima volta che abbiamo parlato della storia, mi pare sia avvenuto tramite scambio di mail o messaggi, per capire che direzioni avremmo preso. Già lì, Mike mi diceva quali idee interessanti aveva per il tratto e per gli inchiostri. Da subito è nata una collaborazione molto profonda.
Henderson - Abbiamo iniziato a parlare sin dall'inizio, almeno a grandi linee, di quel che volevamo vedere nella storia. Di quello che avevo voglia di disegnare. Ovviamente, ci sarà sempre un bel po' di azione in cui Logan dà di matto e uccide tutto quel che si muove, quindi sapevo da subito che quelle scene le avrei dovute disegnare.
Mettere fine a un personaggio è una bella responsabilità, anche un po' stressante. Ma è questo che ti capita quando ti svegli la mattina e sei un fumettista. Un incarico pesantino che è meglio affrontare dando il meglio di sé. Così da poter dare l'addio a un personaggio, che tra l'altro è caro a un sacco di gente, con un commiato degno di lui. E questa è la cosa che importa davvero, l'obiettivo che entusiasma. Per me, è una cosa grandiosa.
Woodward - Questa storia è a suo modo solenne. Uncanny X-Men è la testata che mi ha fatto appassionare al Fumetto. Proprio come Mike, sento una grande responsabilità verso questo incarico.
Brisson - Mi pare che sia stato George Baliard, il responsabile Marvel dei rapporti con noi creativi, a consigliarci di chiamare la storia Dead Man Logan. E io pensai che era una grande idea, perché così non avremmo dovuto mai preoccuparci degli spoiler. Avremmo potuto dire a tutti che stavamo proprio uccidendo Logan. Che liberazione! Non avremmo dovuto nascondere il finale a nessuno e credo che questo ci abbia permesso di mettere molta carne al fuoco dal punto di vista emotivo.
Sapere dall'inizio cosa accadrà, in qualche modo rende le cose ancora più pesanti, no? Se sapete già che un personaggio morirà, invece di scoprirlo all'improvviso... Ci sono un sacco di argomenti che vorrei toccare con Logan, perché una delle cose che più apprezzo di lui è il suo costante, disperato tentativo di essere una figura paterna decente. Eppure, sotto molti aspetti, è il peggior padre della Marvel. Riconciliare in qualche maniera questi due aspetti di lui è un desiderio importante, per me, che mi sono portato dentro per tutta la serie.
Ogni giorno, è la fuori nel mondo a uccidere persone, eppure è sospinto da sentimenti nobili. E questo è qualcosa che vedrete messo in vetrina in Dead Man Logan. Il mio obiettivo, con questo finale, è che lo vediate morire e non possiate trattenere urla e lacrime. Voglio che la gente legga numero dopo numero disperata, con gli occhi ancora rossi. Spero davvero che vi arrivi un pugno emotivo nello stomaco, ma ricordate che quel che leggerete è tutto nella natura del personaggio.
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Fonte: Marvel