Marvel - Brian M. Bendis e le emozioni provate con Spider-Man: Un nuovo universo
In un'intervista con il portale Comic Book, Brian M. Bendis ha parlato del film Spider-Man: Un nuovo universo e del suo legame con Miles
Lo sceneggiatore di Cleveland ha parlato della profonda emozione che ha provato nel vedere la pellicola pescare dalla miniserie del 2012 Spider Men, quando lui e Sara Pichelli narrarono il primo incontro tra Peter Parker e Miles Morales, personaggio da loro creato un anno prima sulle pagine di Ultimate Comics: Fallout #4.
Talvolta, i progetti ti sorprendono... e la prima miniserie di Spider-Men ci ha proprio colti alla sprovvista. È stata davvero emozionante, come se stessimo vivendo noi quelle cose. Era, tipo: "Wow, sta diventando davvero profonda. I personaggi stanno letteralmente forzando la storia verso l'emotività". Perciò, penso che queste cose ci abbiano realmente ispirati fin dall'inizio. Ma quella era unicamente la storia di Peter e Miles.
Dopodiché, abbiamo appreso del coinvolgimento di Dan [Slott] in Ragnoverso, ed ecco l'evento che faceva per noi. Poi il tutto è arrivato al Cinema e, devo dirlo, quando vieni sorpreso dalle emozioni derivanti da un tuo lavoro e, anni dopo, un cineasta le fa proprie provandole a sua volta, ti senti parte del successo derivato dalla sua abilità di averle sviluppate, migliorate e rese universali. È un'esperienza unica, qualcosa che evidentemente faccio fatica ad articolare. È un'esperienza narrativa eccezionale.
L'attuale scrittore di Superman, Action Comics, Event Leviathan, Naomi e Young Justice si è soffermato su quanto sia stato gratificante vedere un lavoro cinematografico di altri incentrato su un personaggio da lui creato, rispetto agli anni trascorsi a scrivere le storie in prima persona. Bendis ha attribuito tale pensiero al suo essere parecchio autocritico, al processo creativo e a come i realizzatori del film siano stati in grado di decifrare e gestire le regole alla base del funzionamento di Miles in un modo davvero soddisfacente:
Credo ci sia qualcosa di genuinamente fantastico in questo. Penso che mi sia piaciuto anche di più proprio perché non ne ho fatto parte, non so se mi spiego. Ho vissuto questa esperienza unica di non realizzare un film ma con la possibilità di goderne l'arte. È stato davvero divertente. Non ero stressato a riguardo, avevo solo buone sensazioni. Gli addetti ai lavori in ambiti cinematografico potrebbero notare cose che non funzionano, mentre io me lo sono semplicemente goduto.
Come uomo ebreo di una certa età, non ho mai fruito qualcosa che mi abbia pienamente divertito. Non sono predisposto per una cosa del genere, non so come prenderla.
Fonte: Comic Book