Marvel, Axel Alonso: I disegnatori spostano meno le vendite degli scrittori

Alonso parla di quanto sia dura tenersi i grandi nomi della sceneggiatura e conferma: se negli anni Novanta erano gli artisti le grandi star, oggi sono gli sceneggiatori a contare

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Dopo una prima parte, in cui vi abbiamo parlato delle dichiarazioni sulla diversificazione dei personaggi e sulla flessione delle vendite contestuale da parte di David Gabriel e Axel Alonso, rispettivamente entità spirituale del marketing Marvel ed Editor-In-Chief della casa editrice, ecco cos'hanno avuto da dire i due sulla gestione dei talenti, degli autori e degli artisti.

Se la Casa delle Idee è in difficoltà nel mantenere i grandi nomi, come ogni major americana, i quali virano verso il mercato indipendente, attratti dalla possibilità di detenere i diritti delle proprie opere, quali sono le sfide che la major deve affrontare nel prossimo futuro per garantire fumetti di qualità al suo pubblico?

Un rivenditore dice che ha sentito dire che se una serie Image Comics riesce a vendere almeno la metà delle copie di una Marvel, il suo autore guadagnerà il doppio di un artista che lavora alla casa editrice di New York.

Alonso - Non credo sia vero per i titoli meglio pagati da loro e so per certo che non lo è per quelli di fascia più bassa. Ho parlato con persone che francamente vorrebbero non aver mai annunciato una serie indipendente alla Image, quest'anno, alla luce di quanto denaro è uscito dal mercato in generale.

Gabriel - A seconda della persona che si ha di fronte, si sentono raccontare storie diverse. Ad ogni modo, si parla sempre di autori ed artisti. Lasciatemi dire che Axel e i nostri editor sono i migliori che ci siano, secondo me, nel prendere talenti di cui non avete mai sentito parlare e fare in modo che rendano molto più che in passato.

Alonso - Un sacco di personalità importanti viaggiano parecchio, di serie in serie. Non ho bisogno di dire quali. Vedete dei grandi nomi fare capolino negli annunci. Sono professionisti che amano fare quello che fanno. Scrivono i loro dodici numeri, dopodiché cavalcano verso il tramonto. E tutti si chiedono chi fosse quell'uomo mascherato che se ne va, quale sarà la sua prossima impresa.

Ci sono meno artisti che spostano le vendite, rispetto agli autori. E sono più difficili da promuovere presso il pubblico. Oggi come oggi è complicato far esplodere un disegnatore. Non abbiamo più Wizard Magazine, con le sue classifiche delle dieci matite più calde del momento. Possiamo spingere i nostri artisti quanto ci pare, ma non so se conosciamo qualcuno, a parte forse McNiven e Coipel, che davvero sposti l'ago della bilancia delle vendite.

Un'altra cosa che dobbiamo gestire è il richiamo del cinema. Gli autori sono tutti quanti attratti dall'idea di scrivere fumetti che poi possano venire opzionati da Hollywood. Dobbiamo essere pazienti, avere buoni rapporti con tutti. Ogni tanto, certamente, possono capitare incidenti, ma noi abbiamo sempre le porte aperte, e se qualche autore importante o di successo vuole tornare a scrivere per noi, gli diamo sempre un'occasione. Spesso le cose vanno bene.

Fonte: Icv2

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