Martin Scorsese si scaglia contro "l'ossessione" per il box-office che svaluta e umilia il cinema

Secondo Martin Scorsese il cinema è "svalutato, umiliato e sminuito" dall'ossessione "ripugnante e insultante" nei confronti del box-office

Condividi

Secondo Martin Scorsese il cinema è "svalutato, umiliato e sminuito" dall'ossessione "ripugnante e insultante" nei confronti del box-office.

Il teatro di questa riflessione fatta dal leggendario regista è stato il New York Film Festival, occasione durante la quale Martin Scorsese è intervenuto per presentare il suo documentario dal titolo "Personality crisis".

Secondo l'autore le eccessive attenzioni verso il botteghino sono deleterie:

Il cinema è svalutato, umiliato e sminuito sotto tutti i punti di vista, non necessariamente quelli dal lato del business, ma di certo dal punto di vista artistico. Fin dagli anni ottanta ci si focalizza sui numeri. Una cosa ripugnante. Il costo di un film è una cosa. Dato per assodato che un film costa un certo ammontare di soldi, ci si aspetta di rientrare della spesa e, ancora, di fare di più. L'enfasi ora è tutta sui numeri, i costi, il week-end di apertura, quanto ha incassato in America, in Inghilterra, in Asia, nel mondo intero, il numero di spettatori.

Aggiunge:

In qualità di filmmaker e di persona che non riesce neanche a immaginare una vita senza cinema, trovo che questa cosa sia come un insulto. So che ragionamenti di questo genere non trovano spazio al New York Film Festival che ha anche un'altra chiave di volta: non ci sono premi da vincere qua. Non c'è competizione. C'è solo l'amore per il cinema.

Qua sotto potete vedere un video dell'intervento fatto da Martin Scorsese:

Un'osservazione, quella fatta da Martin Scorsese, che arriva a quasi tre anni esatti di distanza dalla ben nota critica rivolta ai cinecomic definiti come dei "parchi divertimento" che non sono cinema. Un'opinione, quella del regista di Taxi Driver e Toro Scatenato, che ha fatto e continua a far discutere.

Curiosamente, anche se impiegando degli altri termini, pure Edgar Wright ha espresso un analogo appunto qualche giorno fa riflettendo sul flop del suo Scott Pilgrim vs the World che, da flop al botteghino, è diventato un amatissimo cult nell'arco di circa dieci anni. La posizione dell'autore della Trilogia del Cornetto è che la vita di un film non si esaurisce con le performance fatte nell'arco del primo week-end al botteghino dato che molti capolavori della cinematografia sono riconosciuti come tali nonostante, all'epoca della loro uscita, non abbiano fatto faville alle casse dei cinema (ECCO TUTTI I DETTAGLI).

Il prossimo film diretto da Martin Scorsese è Killers of the flower moon che arriverà nei cinema e in streaming su Apple TV+ prossimamente nel corso del 2023. Il film con Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Lily Gladstone, Jesse Plemons, Brenadn Fraser e John Lithgow racconterà la storia dell’assassinio di numerosi membri della Osage Nation, una zona ricca di insediamenti petroliferi; una misteriosa serie di crimini brutali che divennero noti come “il regno del terrore di Osage”.

Cosa ne pensate del ragionamento fatto da Martin Scorsese? Se siete iscritti a BadTaste+ potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!

Potete seguire la redazione di BadTaste anche su Twitch!

Continua a leggere su BadTaste