Martin Freeman loda la natura 'intermittente' di Sherlock e parla dell'entusiasmo dei fan
Martin Freeman loda le caratteristiche uniche di Sherlock, che gli permettono di interpretare John Watson e rendono la serie affascinante
L'interprete di John Watson ha infatti spiegato al quotidiano The Independent che è in grado di ritornare sul set della serie proprio grazie alla sua natura "intermittente", elemento che apprezza molto perché gli permette di conciliare i suoi tanti impegni lavorativi:
"E' così intermittente. E' quello che mi permette di farlo. Non so se è lo stesso per Benedict Cumberbatch, ma sicuramente per me perderebbe molto del suo fascino se lo trascinassimo per otto mesi all'anno, ogni anno. E un po' del suo splendore andrebbe perso".
"Quando stiamo filmando nella location scelta per Baker Street è difficile fare il proprio lavoro. E non mi piace. E' come cercare di recitare a una première...Non facevo parte dei Beatles ma non ho mai visto niente del genere. C'è un tale senso di eccitazione amplificato, quindi ogni volta che usciamo ci sono applausi".
"Se facciamo qualcosa, appena si dice 'Cut'...applauso...e vorresti dire 'No, non è uno spettacolo dal vivo...'".
L'attore ha però voluto ribadire che è molto grato per il sostegno e l'interesse dimostrati nei confronti di Sherlock ed è felice di essere ritornato sul set dello show dopo aver interpretato Bilbo Baggins nella trilogia dedicata a Lo Hobbit, aggiungendo:
"Quella è una domanda che mi fanno quaranta volte al giorno: 'Ti manca Bilbo?'. 'No, perché non ho problemi mentali'. Beh, in molti modi sì! Ma non sono un illuso. Non penso sia reale e non penso di essere lui".
Fonte: The Hollywood Reporter