Mark Waid parla di come History of the Marvel Universe stia rivoluzionando la continuity
Mark Waid parla di History of the Marvel Universe, di una trovata che risolve molti problemi di continuity e del talento unico di Javier Rodriguez
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Il terzo numero di History of the Marvel Universe va dalla nascita dei Fantastici Quattro alla morte di Jean Grey, un periodo in cui la casa editrice ha introdotto più o meno 6.278 nuovi eroi, ognuno dei quali è stato ritratto da Javier Rodriguez in ogni splendido dettaglio. Ok, sto esagerando, ma non quanto potreste immaginare. Seriamente... Javier sta facendo un lavoro pazzesco.
Tom Brevoort e la sua squadra di ricerca mi hanno fornito una serie di soggetti molto scarni, numero per numero, prima che io iniziassi a lavorare alla miniserie, ma devo dire che siamo rimasti molto flessibili per quanto riguarda la cronologia degli eventi. Specialmente trattando il periodo in cui la Marvel ha espanso la sua linea di pubblicazioni da otto titoli al mese a più di quaranta. A volte, per aiutare la vicenda a scorrere in maniera naturale, cambiamo leggermente l'ordine degli eventi, ma i miei supervisori mi mantengono costantemente entro certi regimi.Sin qui, la cosa che ho preferito è stata trovare lo spazio perfetto per la guerra Siancong, che è un concetto del tutto nuovo, un evento creato appositamente per questa storia. Sono anni che sostengo che, siccome la data delle origini dei Fantastici Quattro fluttua costantemente, mantenendosi sempre tra i dodici e i tredici anni prima del presente, invece di forzare l'idea che il lancio del razzo sia avvenuto nel 1961, dovremmo creare una guerra, un conflitto che possa fluttuare coerentemente, che fornisca una ragione altrettanto valida per quel lancio.
Le origini di Punisher, per esempio, erano originariamente connesse al Vietnam, ma più vi restano ancorate e più è strano pensare che Frank Castle sia un settantenne. Altrettanto, abbiamo spostato le origini di Iron Man dal Vietnam alla Guerra del Golfo per mantenere giovane Tony Stark. Tutti i personaggi che possiamo considerare veterani di guerra, come Rhodey, Reed Richards, Ben Grimm, da ora in poi saranno identificati per aver combattuto nella guerra Siancong, un conflitto che, da qui in poi, sarà ambientato circa quindici anni prima della continuity presente... e di cui presto leggerete racconti dettagliati.
Prima di iniziare a scrivere History of the Marvel Universe, abbiamo fatto una lista dei personaggi che volevamo mettere sotto i riflettori, ma Javier trova ogni scusa possibile per fare più di quel che gli è richiesto. Nei limiti dei sei numeri a disposizione, ovviamente, qualche personaggio che amate non troverà spazio, ma con sole centoventi pagine disponibili dovevamo per forza compiere scelte dolorose. Ci scusiamo in anticipo con i fan dell'Insanicida e Capitan Ultra.
I Fantastici Quattro compaiono diverse volte nel terzo numero, specialmente quando arriva il momento della nascita di Franklin Richards, poiché è a lui che la storia dell'universo viene raccontata nelle sequenze di cornice.
Per ogni pagina, faccio una lista di due o tre personaggi principali o di eventi che devono essere mostrati, faccio il meglio che posso per suggerire idee di vere e proprie scene. Dopodiché, Javier mi propone degli schizzi che ci spazzano via tutti quanti, che contengono dieci volte tanto le informazioni che gli ho fornito. La pagina del terzo numero dedicata alla nascita di Spider-Man è un esempio dell'intelligenza compositiva di Javier, che fa cose mai viste in cinquantasette anni con il concetto delle origini di Peter Parker. Quando l'abbiamo vista, siamo rimasti tutti a bocca aperta.
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