Mark Millar su Netflix: È Hollywood ma senza paura e senza limiti
Millar torna a parlare dopo un lungo silenzio che durava dalla vendita di Millarworld a Netflix
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ebbene, iniziano a trapelare alcuni minimi dettagli da parte di Mark Millar, una delle due parti in causa. Lo sceneggiatore scozzese ancora non ha intenzione di scendere in particolari, ma dopo un lungo silenzio, se non altro, ha iniziato a parlare della questione. Ecco in che termini.
Non c'è nulla di più entusiasmante di Netflix, al momento, e i personaggi Millarworld non potrebbero avere una casa migliore. Vedere il proprio lavoro stampato è sempre grandioso e vedere le storie trasformate in altro ancora è uno spettacolo. Ma qui siamo a un livello ancora più altro. Lasciatemi chiarire: un grande studio cinematografico realizza qualcosa come trenta o quaranta ore di materiale originale all'anno. Netflix più di mille solo quest'anno, ed è in crescita.
Se avessimo venduto Millarworld a uno studio tradizionale, avremmo visto i nostri franchise realizzati nel corso del prossimo decennio. Ma quando ho avuto il mio primo incontro con i ragazzi di Netflix, li ho trovati che parlavano dei primi quattro o cinque prodotti che vorrebbero inizializzare il prima possibile. Qui si lavora in maniera del tutto inedita e questo è terribilmente entusiasmante. Mi sembra di essere nella Hollywood degli anni Venti, che puntava al futuro senza paura e senza sosta.Stiamo per lanciare un nuovo fumetto in primavera e presto arriveranno notizie in merito. Si tratta di qualcosa di nuovo, la prima nostra creatura targata Netflix. Ho chiesto a colui che ritengo praticamente il miglior disegnatore del momento se volesse disegnare il fumetto. Ora che Millarworld è posseduto da Netflix, lavoro in maniera abbastanza diversa da prima, creando storie direttamente per loro, in maniera che possano diventare serie TV o film, ma alcune avranno comunque un'incarnazione fumettistica. Non saranno di mia proprietà, io sono parte dello staff, di fatto. Ma dato che adoro scrivere comics, le idee che funzionano meglio sono portate anche al mio medium tradizionale, in maniera che possa divertirmici.
Come potete immaginare, non c'è grande artista che non abbia voglia di lavorare per Netflix, quindi posso davvero scegliere la crema della crema. Ho appena finito la serie che stiamo per annunciare e ho già in cantiere un secondo progetto, che sarà il sequel di una mia serie di successo di un paio di anni fa. In entrambi i casi, il disegnatore è qualcuno di davvero pazzesco.In questo momento, ogni possibilità è aperta di fronte a me e la cosa mi entusiasma assurdamente. Non c'è limite alcuno e possiamo prendere qualunque direzione che ci stimoli, lavorando con alcuni dei migliori sceneggiatori sulla faccia della terra. Quando ho deciso di lavorare per Netflix, mi sono preso un impegno enorme. Hanno acquistato diciassette franchise, quando hanno acquisito Millarworld, e mi piacerebbe crearne altrettanti di nuovi, per loro.
Fonte: Collider