Mark Millar: Magic Order è una via di mezzo tra Re Lear e i Soprano
Magic Order, di Mark Millar e Olivier Coipel, è il primo progetto fumettistico nato e cresciuto in Netflix
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
La storia vede protagonista un ordine di maghi impegnati a proteggere segretamente il nostro mondo dalle minacce mistiche. Stregoni sotto le mentite spoglie di illusionisti, in realtà custodi del pianeta.
Adoro frequentare tutti i generi. Civil War e Kick-Ass sono storie di super eroi. Kingsman è spionaggio. Chrononauts fantascienza. Reborn è fantasy. E questo è il mio progetto esoterico.
Esito a definirlo horror perché non dà quegli spaventi improvvisi e non contiene scene classiche splatter. Immaginatela come una storia per ragazzini che hanno apprezzato Harry Potter, ma che ora vogliono qualcosa di più adulto.Nei toni, è più simile a I Soprano, nel senso che c'è la storia del un patriarca di una famiglia che lavora nell'ombra e che si preoccupa per i propri figli. Re Lear mi ha fatto da esempio per la struttura narrativa, con il rischio di sembrare pomposo. Ma ci sono bacchette magiche, in giro. Ed è una storia sporca. Si apre con una scena di sesso estremo, che vi dice immediatamente che non siamo ad Hogwarts.
Tradizionalmente, c'è sempre un Neo o un Luke Skywalker in storie come questa, a cui bisogna spiegare come funziona il mondo e con cui il lettore possa identificarsi. Qui le cose stanno un po' diversamente e veniamo gettati nella mischia senza preavviso. L'idea è che i miti e i mostri di cui facciamo conoscenza da piccoli siano tutti veri, ma che siano stati chiusi nell'oscurità millenni fa. Ora viviamo in città di cemento e nessuno ha mai visto un fantasma dal vivo.
I protagonisti sono il motivo di tutto ciò. Hanno vite normali come tutti noi, ma se c'è un problema sono chiamati a risolverlo. Ci saranno tre protagonisti, i tre figli dell'uomo a capo dell'Ordine. Quello con cui ci identificheremo di più credo sia quello che ha voltato le spalle a tutti per essere del tutto normale.
Il paragone è con Re Lear, preoccupato di scegliere la più giusta delle sue tre figlie a cui affidare il regno. Moonstone il Magnifico deve scegliere quale dei suoi eredi proteggerà il mondo dopo di lui. Regan è un tizio a posto, ma è una testa calda. Cordelia vuole compiacere il padre, ma si droga ed è alcolizzata, oltre ad avere una propensione per le scelte sbagliate. Gabriel è il più in gamba, è il Michael Corleone della storia. Ma non vuole saperne.
E intanto il mondo va avanti, ignaro.
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