Mark Millar: Empress è la mia space opera in stile Star Wars
Mark Millar parla di Empress, la space opera che ha scritto per le matite di Stuart Immonen, presto in uscita negli Stati Uniti e già nelle mani di Hollywood
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
L'idea di lavorare con Stuart era nell'aria da un po' di tempo. Ci ho collaborato brevemente all'inizio della mia carriera, quando ero alla DC. Mi ha contagiato a quell'epoca e pensai che, quando fossi stato un autore cresciuto e maturo, sarebbe stato spettacolare un progetto assieme a lui, ma non è mai successo, finora. Era sempre impegnato a disegnare X-Men o Star Wars o che altro.
Mesi fa ho semplicemente deciso che avrei contattato i migliori disegnatori, secondo me, attualmente impegnati alla Marvel e alla DC. Quindi la scelta è caduta su Stuart e Greg Capullo. Sono tra i migliori in circolazione e io li adoro. Letteralmente il massimo di ognuna delle due compagnie. Quando entrambi hanno risposto positivamente alle mie offerte, ero al settimo cielo.
Per me, ogni progetto è come il casting di un film. Ci vuole la gente giusta per la storia. Sarà perché Stuart ha lavorato su Star Wars, o forse perché è così bravo a ritrarre assurdi pianeti alieni e farli sembrare reali, come se te li trovassi davanti, ma era semplicemente perfetto per Empress. Cosa che mi ha confermato non appena mi ha mostrato i suoi primi studi.
Il mio processo di scrittura è poco convenzionale. Mi viene l'idea, mi trovo una lavagna e passo almeno un mese a non fare altro che scriverci sopra il plot. Probabilmente sembro un serial killer o un maniaco, sempre lì in piedi ad aggiustare la trama. Passa un altro mese nella progettazione di alcuni punti chiave, poi altri due di scrittura vera e propria. Generalmente, quindi, mi ci vogliono quattro mesi. Tre fumetti all'anno, più o meno.
Quando mi trovo con il mio intricatissimo soggetto, lo mando al disegnatore, che inizia a lavorare su qualche studio dei personaggi e me lo rimanda. Spesso questo cambia profondamente i miei progetti. Per esempio, uno dei principali protagonisti di Empress lo immaginavo molto diverso da come Stuart lo ha dipinto e l'ho cambiato alla luce delle sue proposte.
Empress è una space opera un po' alla Star Wars. Non se ne vedono molte in giro, il che è strano, dato che Guerre Stellari è una delle opere narrative di maggior successo di sempre. Quasi sempre, piuttosto, si punta sul fantasy per storie comparabili. Sin dal 1983, sono rimasto in attesa che uscisse una storia alla Star Wars, ma non è mai successo. Quindi ho deciso di pensarci io. Ed eccomi qui a tentare di raccontare la mia space opera.
Il primo numero è ambientato sulla Terra, sessantacinque milioni di anni fa, in piena era dei dinosauri. L'idea è che ci fosse una società che se n'è andata prima della comparsa di noi uomini, ma di cui non è rimasta traccia. Ci sono questi tizi e un intero regno che accoglie generazioni del suo popolo. Volevo che la storia iniziasse sul nostro pianeta per dare ai lettori l'occasione di sentirsi più coinvolti.
L'Imperatrice che dà il nome alla serie è un personaggio piuttosto interessante, di cui sulle prime non sappiamo granché. Ha un passato complicato che scopriremo man mano che la storia trova svolgimento. In qualche modo, sono stato ispirato nella sua creazione dalle concubine dell'Imperatore Ming di Flash Gordon. Comparivano molto spesso, ma la loro storia non è mai stata raccontata. Chissà come sarebbe stato interessante se, invece che un particolare sullo sfondo, fossero state dei personaggi realmente sviluppati? La mia imperatrice ha circa quarant'anni e ha una figlia di quindici, a cui si aggiunge uno spirito da supereroina.
Riguardo a quel che sta succedendo in termini di accordi per un film, penso che renderemo tutto quanto pubblico più o meno quando il fumetto uscirà. Sono molto fortunato ad avere produttori che si interessano ai miei progetti ancor prima che le mie storie siano edite. Ogni volta chiedo di lasciarmi il tempo di finire l'ultimo numero della serie intera e non mi faccio mai influenzare dalle offerte economiche, su questo. Scrivo la mia storia e, una volta finita, allora si potranno fare le scelte sul casting e quant'altro. Comunque saprete tutto, probabilmente, la settimana del lancio della serie.
Per me è importante che la promozione del film vada di pari passo con quella del fumetto. Non l'ho mai fatto in passato, ma sarà interessante vedere come procederà. Avere una grandissima attrice su Twitter che parla, in effetti, della serie a fumetti è un inedito, è una cosa che ti aspetteresti di veder fare alla Marvel. Ryan Reynolds lo ha fatto con successo per Deadpool. Voglio anche io qualcosa del genere.
Ultimamente, sembra che tutti i miei nuovi progetti abbiano delle donne nei ruolo chiave, da protagonista. La grossa serie che ho proposto a John Romita e il progetto assieme a Greg Capullo che arriverà in autunno non fanno eccezione. Empress racconta la storia di una donna di quarant'anni con una figlia adolescente, vi dicevo. Non ci sono molte donne di quell'età che affrontano ruoli d'azione. Quindi capisco perché ci sia grande eccitazione attorno all'attrice che si assumerà l'incarico.
Fonte: Comicbook.com