Margot Robbie spera prevalga il buon senso nel nuovo modello distributivo della Warner
Margot Robbie, che ha da tempo uno strettissimo rapporto con la Warner, dice la sua in merito al nuovo modello distributivo dello studio...
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Sappiamo bene che ci sono persone presso la Warner Bros che hanno uno straordinario rapporto, decisamente amichevole, con i talent e sono responsabili della reputazione stessa che, nel corso del tempo, ha caratterizzato la major in quanto studio basato proprio sul rapporto diretto e schietto con i talent. Speriamo che tutto possa risolversi per il meglio e che la Warner Bros possa comportarsi correttamente con i suoi storyteller.
È quello che i francesi chiamano diritto morale. Possiedono in tutto e per tutto un film perché lo pagano, lo finanziano? E non la pongo puramente come domanda di natura legale: è una questione etica. Un film è una questione che si basa sulla partnership, sulla collaborazione. Non hanno parlato con nessuno dei filmmaker toccati dalla cosa. Non li hanno consultati in merito ai loro piani per i loro film. E mi sembrava giusto che qualcuno puntualizzasse che questa non è la maniera corretta di trattare questi registi. Lo studio doveva collaborare con questi filmmaker, ma non l’hanno fatto, non hanno parlato con loro, non hanno interpellato gli esercenti cinematografici e neanche con i partner produttivi delle loro pellicole. È per queste ragioni che ho deciso di parlare. Quanto alle strategie del 2021, non so perché qualcuno dovrebbe fare una strategia valida da oggi fino a dicembre del 2021. È un lasso di tempo molto lungo in quella che è una situazione che cambia in fretta ed è in dinamica evoluzione.
Cosa ne pensate delle riflessioni di Margot Robbie? Ditecelo nei commenti!