Manhattan: le cose da sapere sullo show prima del suo debutto

I produttori di Manhattan rivelano qualche dettaglio sul nuovo show di WGN America

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Spoiler Alert
Il 27 luglio su WGN America debutterà la nuova serie intitolata Manhattan, dedicata alla costruzione della prima bomba atomica a Los Alamos, in New Mexico, evento che verrà narrato mostrando quanto accade agli scienziati e alle loro famiglie che si trovano ad affrontare un mondo pieno di segreti e bugie.

Nello show John Benjamin Hickey ha il ruolo di Frank Winter, un professore che deve aiutare a guidare il progetto Manhattan. Olivia Williams avrà il ruolo di sua moglie, Liza, mentre Ashley Zukerman sarà Charlie, una nuova scienziata che si unisce al progetto. Daniel Stern sarà infine Glen, il capo di Frank.

Manhattan è stato creato da Sam Shaw (Masters of Sex) che ne sarà anche produttore esecutivo insieme a David Ellison, Dana Goldberg e Marcy Ross. Tra i realizzatori c'è anche Thomas Schlamme con il doppio ruolo di autore e regista.

Lo show, secondo i produttori, rifletterà bene i problemi contemporanei e parlerà dell'evoluzione tecnologica, elementi che getteranno le basi per una serie dedicata alla vita reale ma con elementi scientifici.

The Hollywood Reporter ha rivelato cinque cose da sapere sulla serie prima del suo debutto:

  • Uno dei vantaggi di aver ottenuto subito l'ordine della produzione di una prima stagione ha permesso agli autori di ritardare negli episodi la presenza delle rivelazioni più importanti. Nel processo legato ai pilot si prova la pressione di comprimere un cliffhanger da sviluppare in sei puntate nel secondo episodio e spesso si prova la sensazione di obbligare lo spettatore a vivere un'esperienza emotiva intensa nonostante abbia appena iniziato a capire chi sono i personaggi. Aver saltato quella fase della produzione ha permesso di rallentare la narrazione e poter lasciare in sospeso alcune svolte, proprio grazie alla scelta dei responsabili di WGN America.

  • Manhattan potrebbe continuare dal punto di vista creativo anche dopo aver mostrato la fine della Seconda Guerra Mondiale. Shaw ha spiegato che la serie non è stata concepita come una storia con un epilogo preciso che si concluda con la fine della guerra:

    “Non è una storia riguardante la fine della Seconda Guerra Mondiale, riguarda la nascita di un'era”.

    Lo showrunner si è immerso nella storia di Los Alamos, degli scienziati che lavoravano lì, delle loro famiglie e delle loro interazioni con i militari. La situazione in quel luogo era infatti molto densa di sentimenti e aspettatve nei confronti dei militari e delle famiglie che si trovavano nel mezzo del nulla, ma dopo l'utilizzo delle bombe è diventata ancora più interessante. Nella zona c'è tuttora uno dei migliori centri di ricerca al mondo e la speranza è quella di mostrare la storia fino agli anni Ottanta.

  • La serie è stata girata nel New Mexico, in un luogo che era in passato un vecchio ospedale militare prossimo alla sua distruzione. I realizzatori hanno preso 10 ettari di terreno e vi hanno creato l'ambientazione perfetta per ricreare un set che potesse far entrare gli attori nel mondo degli anni Quaranta, per rendere facile capire quale sarebbe stato l'impatto dagli uomini e dalle donne provenienti dalla costa est e ovest degli Stati Uniti al momento del loro arrivo nel deserto.

  • Le storie vere e persone realmente vissute hanno ispirato lo show. All'inizio ci sarà solo la presenza di Robert Oppenheimer ma poi altri nomi di individui esistiti verranno inseriti nella trama. Gli autori volevano provare a catturare l'idea di come fosse questo evento storico per le oltre 7mila persone che vivevano in quella città. Tra le tematiche che verranno trattate ci saranno anche l'antisemitismo e l'oppressione sofferta dalle donne in quel periodo.

  • Manhattan offrirà un modo interessante per commentare la società contemporanea, come le decisioni di spiare i cittadini da parte della NSA e sui conflitti, o le attività dei droni. Gli argomenti saranno molto vicini alla finzione e condurranno a un riflesso della situazione attuale. La tecnologia ha aiutato molto, la televisione si è evoluta, e non ci si deve porre dei limiti che hanno permesso di creare un mondo come quello degli anni Quaranta o dare spazio a serie come Game of Thrones o Pan Am. Ci sono molte storie mai raccontate e che hanno un modo per essere applicabili alle vite contemporanee. Hickey ha aggiunto:

    “Si tratta di un caso grandioso: proteggere il modo di vivere americano”.

Fonte: The Hollywood Reporter

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