Mamma ho perso l'aereo: Chris Columbus dalle critiche al reboot ai retroscena al cammeo "estorto" da Donald Trump
Chris Columbus, il regista di Mamma ho perso l'aereo, commenta il reboot e parla dei retroscena del cammeo di Donald Trump nel 2° film
No, nessuno mi ha contattato in merito e, per quel che mi riguarda, lo trovo una perdita di tempo. Voglio dire, qual è lo scopo? Sono uno strenuo sostenitore del fatto che non puoi rifare un film che ha una longevità come Mamma ho perso l'aereo. Non puoi ricreare quella magia. È impossibile. Ergo, perché? Diventerebbe una sorta di "colora gli spazi numerati" di un film animato Disney, come avviene coi live action. Non ha senso, è già stato fatto. Fate un'altra roba. Anche se fallirai miseramente, almeno hai creato qualcosa di originale.
Come per la maggior parte delle location a New York, devi pagare un gettone per avere il permesso di girare in quella specifica location. Avevamo contattato il Plaza Hotel, che Trump al tempo possedeva, perché volevamo girare nella hall dell'albergo. Non potevamo di certo ricostruire il Plaza in un teatro di posa. Trump ci disse "Ok", pagammo il gettone ma ci disse anche "l'unico modo in cui impiegare il Plaza è facendomi apparire nel film". E accettammo di farlo comparire nella pellicola e poi, al primo screening, accadde la più strana delle cose: la gente applaudì quando Trump comparve in scena. Dissi al mio montatore "Ok, lasciamolo nel film, è un momento per il pubblico". Ma in buona sostanza per apparire nel film fece un atto di bullismo
Il film sarà diretto da Dan Mazer (Nonno Scatenato) e basato su una sceneggiatura di Mikey Day (La Piccola Boss).
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