La magia di MinaLima da Hogwarts approda a Lucca: "Tutto è iniziato con una lettera"

Tra gli ospiti dell’edizione 2023 di Lucca Comics & Games ci sono stati Miraphora Mina ed Eduardo Lima, il duo noto come MinaLima

Redattrice per badtaste, illustratrice e concept artist.


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Tra gli ospiti dell’edizione 2023 di Lucca Comics & Games ci sono stati Miraphora Mina ed Eduardo Lima, il duo noto come MinaLima, celebre per aver curato l'universo grafico della saga di Harry Potter e di quella di Animali Fantastici.

I due hanno incontrato i fan (e continueranno a incontrarli fino a domenica) dopo aver inaugurato una mostra alla Chiesa di S. Cristoforo, MinaLima: Makers of Magic

Il duo ha incontrato la stampa poche ore fa per discutere del proprio lavoro e del futuro professionale.

Come riuscite a bilanciarvi tra di voi e avere una mediazione che funziona a livello creativo, essendo due menti al lavoro sullo stesso progetto?

Miraphora Mina: Siamo stati molto fortunati, fin dal nostro primo incontro, 20 anni fa, c’è stata da subito una forte connessione, ci siamo subito capiti, come se ci conoscessimo da sempre. E questa sinergia, questa complicità é un sentimento che invece che scemare e andare a diminuire con gli anni é aumentata sempre di più. Abbiamo capito i punti di forza l’uno dell’altro e li abbiamo messi al servizio della nostro lavoro.

Eduardo Lima: Come succede in ogni buon matrimonio, poi, dopo un po’ di tempo si arriva a capire su cosa valga la pena discutere e su cosa invece no, lasciando spazio ai compromessi e mettendo da parte l’ego. Ed é per questo che il nostro matrimonio (solo professionale) va avanti così bene da anni.

Inizialmente poi eravamo solo noi due, fino al sesto film di Harry Potter più o meno, quando poi é totalmente cambiato il peso della produzione. Oramai siamo una famiglia, una grande enorme famiglia composta da 63 persone, tra artisti, illustratori, chi si occupa del negozio e dell’aspetto tecnico, ci sono molte più teste al lavoro. 

Qual è l’oggetto che avete creato che più vi rappresenta e che vi fa dire “questo é MinaLima”?

EL: Ci sono moltissimi oggetti di scena che rispecchiano questa descrizione, la Mappa del Malandrino ad esempio, ma, se devo scegliere un oggetto che ci rappresenta, ne sceglierei uno più recente: il libro The Magic of MinaLima. Quel libro è praticamente come un album di famiglia, racconta  tutto il nostro viaggio e quello che ci ha portato fino a qui; il mio percorso poi, che é iniziato con una lettera, come quella di Harry, quando appena arrivato dal Brasile sono arrivato e mi sono rivolto a Miraphora, scrivendole una lettera per trovare lavoro nella industria del cinema… e che trovate all’inizio del libro.

Come si é svolto il processo creativo alla saga di Harry Potter e come vi siete avvicinati al progetto?

EL: Beh, io sono arrivato dopo (ride)

MM: Io stavo lavorando già per Stuart Craig (scenografo della saga) prima di Harry Potter, e, come team creativo, lo abbiamo seguito in questo progetto, ignorandone all’epoca la portata. Era il 2000 e si trattava di un “lavoretto” di sei mesi possiamo dire… sei mesi che sono arrivati fino ad ora. 

Al centro delle nostre decisioni grafiche e artistiche abbiamo sempre pensato a cosa servisse alla storia, noi siamo sempre stati al servizio di quello. Quindi se disegnavamo una mappa o scrivevamo gli appunti sul libro di pozioni di Piton… cercavamo sempre di concepirlo come se fossimo quel personaggio, studiavamo la storia non solo dietro all'oggetto in sé ma anche al personaggio, creandone la storia prima ancora che quell’oggetto fosse presente sullo schermo, mostrandone il vissuto. 

EL: Io avevo questo sogno di indossare i costumi di scena per immedesimarmi ancora di più… peccato non averlo mai potuto realizzare (ride).

Durante il corso della saga avete lavorato con tanti registi, tutti molto diversi tra loro. Voi avete reso il tutto molto coerente, un mondo magico riconoscibile in ogni film, ma come avete vissuto questo altalenarsi di maestranze diverse e con chi vi siete trovati meglio?

EL: Ogni regista arrivava sul set già col proprio set di qualità e visione per il film. Newell (Harry Potter e il Calice di Fuoco) era molto focalizzato ad esempio sulla recitazione, non badava molto a quello che succedeva nel dietro le quinte. Cuaròn ha portato una voce narrante completamente diversa, molto più matura, i toni col terzo film si sono fatti molto più maturi.

Con David Yates poi diciamo che dopo otto film insieme (incluso Tarzan) siamo riusciti a trovare un modo di comunicare tutto nostro, ci viene molto naturale lavorare con lui. In particolare abbiamo raggiunto un livello di fiducia tale che lui oramai ci dà sempre carta bianca, sa che conosciamo quel mondo e che abbiamo contribuito a crearlo, quindi ci dà totale libertà creativa in merito. Dice sempre che anche senza la sua supervisione faremo comunque un lavoro migliore di quanto potrebbe fare lui.

J.K. Rowling vi ha mai dato indicazioni artistiche riguardo la creazione dei vari oggetti?

MM: No, non ci ha mai detto cosa fare e come. Però molte volte ci siamo rivolti a lei per molte informazioni sul mondo magico da lei creato, per poter realizzare al meglio alcuni oggetti di scena. Ad esempio quando si é trattato di creare l’arazzo dei Black noi non avevamo idea di chi fossero quelle persone, quali nomi inserire. Così lei ci ha dato un disegno dell’albero genealogico dei Black completo, inclusi i nomi da bruciare. 

EL: Quando realizziamo qualcosa per i film, poi, sappiamo bene su cosa sarà il focus della regia o della storia, ed é li che ci concentriamo. Quindi per le parti non inquadrate direttamente ci siamo inventati un sacco di nomi, inserendo sia i nostri sia quelli del reparto artistico che ha lavorato al film.

Non solo Harry Potter ma anche Animali Fantastici: una saga che, a differenza di quella di Potter, non aveva un materiale cartaceo di partenza ma che, per la prima volta, ha regalato al Wizarding World un Oscar (ai costumi per il primo film). Come é stato lavorarci?

MM: La differenza più grande rispetto ad Harry è che con Animali Fantastici abbiamo lavorato in un contesto storico molto specifico, a cavallo tra gli anni ‘20 e ‘30, così ci siamo potuti divertire a immergerci totalmente nelle atmosfere di quegli anni, facendo ricerche sull’arte visiva del periodo in biblioteca, nei mercatini, online, cercando riferimenti visivi che andavano dall’art deco all’art nouveau di Francia, Germania, Stati Uniti. 

Per il resto il nostro approccio e processo creativo é stato identico a quello utilizzato per Harry, ossia filtrare la realtà e trasformarla in qualcosa di magico.

La mostra presente qui a Lucca Comics si focalizza sul vostro lavoro per quanto riguarda i libri illustrati, da Harry Potter ai Classici MinaLima, mostrando sketch, appunti e illustrazioni. Quale é il vostro processo creativo quando vi trovate davanti ad un nuovo libro da illustrare?

MM: Eduardo crea una vera a propria “mappa del libro”, un telaio di quella che é la struttura del libro, perché non possiamo solo limitarci a illustrare, a creare bei disegni, e inserirli qua e là. Essendo interattivi e ricchi di inserti, dobbiamo prima capire dove inserire cosa, se inserire una sorpresa, un’immagine o un gioco e soprattutto dove, a seconda del ritmo della storia, ma anche del libro stesso in senso cartaceo. Abbiamo anche dovuto capire la vera e propria architettura del libro, una cosa che non avevamo mai fatto prima, perché ci siamo dovuti confrontare con mille problematiche logistiche e tecniche che prima non avevamo mai dovuto affrontare: dal tipo di carta al numero di inserti al tipo di copertina, prima si costruisce una solida struttura di base, perché se quella non é solida, come in un edificio, il resto crolla. Tutto questo ovviamente creando qualcosa che interessasse ai lettori.

EL: Qualche giorno fa, a Francoforte, ci hanno chiesto come definiremmo questi libri, perché si tratta di un modo totalmente inedito di concepire i libri illustrati… forse non abbiamo ancora una risposta ma direi semplicemente che sono libri… MinaLima.

Come artisti vi capita mai il cosiddetto blocco creativo? E nel caso, come lo superate?

MM: Sì, succede, succede sempre. Perché l’inizio di ogni singolo progetto ti mette sempre di fronte ad un foglio bianco o uno schermo vuoto da riempire… ma, quando succede, la cosa veramente bella è che siamo in due, quindi ci affidiamo l’uno all’altra, non siamo mai da soli. Nel nostro caso uno più uno non fa due… ma tre, addirittura quattro, é questa la nostra forza. Aiuta anche pensare che quel blocco, ti é già successo ma lo hai anche già superato e come ci sei riuscita prima ci riuscirai anche ora.

EL: Quando succede, poi, personalmente, trovo sempre magico quel momento in cui di colpo tutto cambia, in cui ricominci a creare, quella scintilla che ti fa ritrovare l’ispirazione… e allora ricominci, sei completamente perso in quel meraviglioso flusso creativo e non ti fermi più.

MM: Però devi iniziare, devi creare qualcosa, disegnare qualcosa, sbagliare anche… ma non devi fermarti.

MinaLima - Il video della mostra

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MinaLima - Makers of Magic: La mostra

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