Maestro: la famiglia Bernstein mette subito a tacere le accuse di antisemitismo per il naso posticcio

La famiglia di Leonard Bernstein difende la decisione di far indossare un naso posticcio a Bradley Cooper in Maestro, e spegne le polemiche

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Il primo trailer di Maestro, lanciato ieri da Netflix, ha causato qualche controversia sui social per via dell'utilizzo evidente di un naso posticcio da parte di Bradley Cooper, che nel film da lui diretto interpreta Leonard Bernstein.

Alcuni, su Twitter, hanno evidenziato come in particolare in un'immmagine il naso prostetico di Cooper sembri più grande di quello del compositore e direttore d'orchestra, e si sono chiesti il motivo per cui l'attore non abbia mantenuto semplicemente il suo naso per interpretare la parte. L'accusa è di assecondare stereotipi antisemiti, visto che Bernstein era ebreo, e si affianca alle proteste di non aver affidato la parte a un attore di origini ebree (come Jake Gyllenhaal, che in un primo momento aveva avuto la parte).

A queste obiezioni si potrebbe rispondere evidenziando come nel trailer sia chiaro che il film attraverserà molte epoche della vita di Bernstein e della moglie Felicia Montealegre (Carey Mulligan), difatti entrambi gli attori in alcune inquadrature indossano makeup prostetico o sono sottoposti a ringiovanimento digitale per riflettere le varie età dei personaggi.

Il film, vale la pena ricordarlo, è prodotto da Martin Scorsese e da Steven Spielberg - entrambi nel corso degli anni hanno preso in considerazione l'idea di dirigerlo, ma poi hanno scelto Cooper (che aveva acquisito i diritti) dopo aver visto A Star is Born. Nel cast, Sarah Silverman interpreta la sorella di Bernstein. Sia Spielberg che Silverman sono da sempre impegnati ad aumentare e migliorare la rappresentazione degli ebrei a Hollywood.

Ma a intervenire subito per spegnere la polemica sono stati Jamie, Alexander e Nina Bernstein, i tre figli del compositore, con un messaggio sui social:

Bradley Cooper ci ha coinvolto in ogni fase del suo incredibile viaggio mentre realizzava il suo film su nostro padre. Siamo stati toccati nel profondo nel vedere la profondità del suo impegno, il suo amorevole apprezzamento nei confronti della musica di nostro padre e la pura gioia a cuore aperto che ha portato nella sua esplorazione di essa. Ci spezza il cuore vedere qualsiasi rappresentazione distorta o malintesa dei suoi sforzi.

È vero che Leonard Bernstein aveva un bel naso grande. Bradley ha scelto di usare il trucco prostetico per amplificare la sua somiglianza, e siamo perfettamente d'accordo. Siamo anche certi che nostro padre sarebbe stato d'accordo.

Eventuali lamentele stridenti su questa questione ci sembrano soprattutto tentativi insinceri di abbassare di livello una persona di successo, una pratica che abbiamo osservato troppo spesso perpetrata contro il nostro stesso padre.

Durante tutto il processo di realizzazione di questo film, abbiamo potuto sentire il profondo rispetto e sì, l'amore che Bradley ha portato al suo ritratto di Leonard Bernstein e di sua moglie, nostra madre Felicia.

Ci sentiamo così fortunati ad aver avuto questa esperienza con Bradley, e non vediamo l'ora che il mondo possa vedere la sua creazione.

-Jamie, Alexander e Nina Bernstein

Il film, dopo il debutto in concorso alla 80 esima edizione del Festival di Venezia (dove verrà presentato il 2 settembre), arriverà in un numero selezionato di cinema a dicembre per poi approdare su Netflix il 20 dicembre.

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