Mad Max: Fury Road NON sarà girato in 3D
La produzione del nuovo Mad Max è appena partita in Namibia e, contrariamente a quanto noto in precedenza la pellicola sarà girata in 2D e convertita in 3D...
La produzione di Mad Max: Fury Road, primo di due nuovi episodi che verranno girati consecutivamente (il quarto e il quinto) della saga di George Miller, è da poco partita in Namibia, dopo essere rimandata a causa delle condizioni ambientali della location australiana dove doveva inizialmente venir girato (maggiori dettagli in questo articolo).
La mossa potrebbe destare un certo scetticismo, ma, invece, si è trattata di una scelta ponderata. Il regista australiano doveva inizialmente sviluppare nuove macchine da presa e attrezzature per il 3D basate su tecnologie originariamente sviluppate dalla Dalsa Corporation, nonostante lo scetticismo sul fatto che questi nuovi espedienti tecnologici potessero davvero risultare performanti nelle condizioni estreme in cui lo sci-fi verrà girato - nel deserto africano - senza contare le scene ricche di stunt. La saga di Mad Max è, da sempre, nota per il suo stile di regia fatto di movimenti folli e frenetici, per le quali delle macchine da presa standard risultano di sicuro più adatte. Inoltre, i processi di conversione, se fatti con criterio, magari sulla base di un film 2D comunque pensato come una pellicola 3D - si veda il caso di Lanterna Verde - possono portare a risultati degni di nota.
• 4 ARRI ALEXA Plus cameras (per le riprese standard)
• 3 ARRI ALEXA M cameras (per l'interno dei camion)
• 6 Canon 5D cameras (per gli stunt)
• 7 Olympus P5 cameras (come "crash camera").
Tom Hardy, protagonista del film nei panni di "Mad" Max Rockatansky, resi leggendari da Mel Gibson, questa estate consoliderà ulteriormente il suo "star power" grazie a The Dark Knigth Rises, dove il suo villain Bane affronterà Batman. Le due pellicole di Miller, girate contemporaneamente, potranno quindi beneficiare dell'accresciuta notorietà del suo protagonista.