M - Il figlio del secolo: per Joe Wright la serie è "un grido contro l'attuale ascesa dei neofascisti"

Il regista dell'attesa serie sull'ascesa di Benito Mussolini racconta l'approccio adottato nel raffigurare il personaggio e il suo lavoro con Luca Marinelli

Condividi

M - Il figlio del secolo, attesa serie che narra le origini del fascismo e dell'ascesa di Benito Mussolini, è stata presentata al Festival di Venezia (leggi la nostra recensione), per un debutto su Sky previsto per il 2025. In un'intervista con Variety, il regista Joe Wright ha fornito alcuni dettagli sulla realizzazione dell'opera tratta dal romanzo di Antonio Scurati, a partire dall'approccio adottato nei confronti del personaggio:

Credo che quest'opera sia molto più politicizzata rispetto a L'ora più buia [suo biopic su Winston Churchill, ndt] ed è davvero un grido contro l'attuale ascesa dell'estrema destra. Ho utilizzato molte tecniche di tipo brechtiano. Ero consapevole che dovevamo trasmettere le qualità seduttive di Mussolini, ma non volevo che il pubblico fosse sedotto da lui. Utilizziamo momenti in cui ci immedesimiamo in lui, lo umanizziamo. Poi, però, togliamo il terreno da sotto i piedi del pubblico e gli chiediamo di assumere un certo livello di distanza critica. Non solo su Mussolini, ma anche sulle reazioni nei suoi confronti.

Il regista poi racconta come ha lavorato con l'attore protagonista, Luca Marinelli:

Lorenzo Mieli [produttore] mi ha suggerito di incontrare Luca e di osservare il suo lavoro. L'ho fatto e ho scoperto un talento con cui non ero mai entrato in contatto prima. Ci siamo incontrati, abbiamo discusso e condiviso i nostri timori e le nostre preoccupazioni, ma abbiamo scoperto di essere abbastanza simili riguardo alla necessità di realizzare questo lavoro nonostante le nostre paure, o forse proprio a causa delle nostre paure. Lavorare con Luca è stato uno dei grandi privilegi della mia vita. Credo sinceramente che sia uno dei più grandi attori viventi oggi. È sicuramente al livello di Gary Oldman [interprete di Churchill nell'Ora più buia]. Abbiamo avuto un rapporto davvero molto stretto. Era tenero, onesto e molto aperto. Per entrambi era importante scavare a fondo in noi stessi in relazione a questo personaggio, e persino trovare parti di noi stessi che si riflettessero in lui. Eravamo entrambi d'accordo sul fatto che volevamo assicurarci che fosse un vero essere umano e che il nostro ritratto di lui fosse onesto. Lui è la politicizzazione della mascolinità tossica, ed è il peggiore di tutti noi. Quindi abbiamo dovuto scavare a fondo e trovare questo aspetto. Perché [la serie] non può essere solo una lezione di storia politica, deve essere una storia su un essere umano. Deve essere onesta.

Wright sottolinea poi che "lo sfruttamento" è il tratto che secondo lui accomuna Mussolini ad alcune figure politiche attuali:

Mussolini e i successivi leader totalitari e populisti di estrema destra affrontano e poi sfruttano le legittime preoccupazioni della popolazione. Prendono le preoccupazioni legittime di molte persone e usano la paura e la violenza - se non la violenza fisica, allora una retorica violenta - in questo sfruttamento.

Fonte / Variety
Continua a leggere su BadTaste