Luminys Quest, il nuovo fumetto di Federica Di Meo ispirato ai Rabbids
Il nuovo fumetto di Federica Di Meo si chiama Luminys Quest e avrà come protagonisti i Rabbids, i folli conigli del video game Ubisoft
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
L’opera vedrà la luce il prossimo marzo e sarà pubblicata in Francia da Glénat, una delle case editrici di riferimento nel mondo delle bande dessinée nonché nella traduzione e distribuzione di fumetti asiatici nel vicino paese d’oltralpe.
Nel caso di Luminys Quest, Mr Tan, al secolo Antoine Dole, il papà di Mortelle Adèle, bande dessinée di grande successo in Francia, ha curato soggetto e sceneggiatura. La nostra artista di origini alessandrine è stata coinvolta attivamente nel progetto, partecipando con il proprio contributo allo sviluppo della storia e alla personalizzazione dei character design originali, targati Ubisoft.
Nella dimensione di Luminys a farla da padrone è l’energia magica, le cui preziose fonti sono dislocate in svariate “città di Luce” (Citè Lumiere, in originale). Il villain di turno, dal nome al quanto eloquente, Carnage, è un malvagio stregone, deciso a impadronirsi con ogni mezzo di tale immenso potere. Téo, Kimpa e il ciclope Léon, saranno chiamati a intraprendere un viaggio per fronteggiare gli sgherri mandati da Carnage nelle diverse “città di Luce”, a partire da quella del Nord, che sarà la prima a essere messa sotto scacco dalle forze del male. Sono davvero i Rabbids i predestinati guardiani di Luminys, che secondo una profezia appariranno nel momento del bisogno? I simpatici leporidi dovrebbero aiutare gli altri protagonisti, ma sono incontrollabili e potrebbero arrivare a creare guai peggiori di quelli causati da Carnage.
Vi lasciamo con la copertina del primo volume di Les Lapins Crétins: Luminys Quest e con quattro sue strepitose tavole, assolutamente inedite, per la cui concessione ringraziamo Federica Di Meo e Glénat.
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