Luis Sepúlveda ricoverato a causa del Coronavirus, ma è in miglioramento [update]

Luis Sepúlveda è ricoverato in ospedale causa della sindrome respiratoria da nuovo Coronavirus, ma la famiglia annuncia che è in miglioramento

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AGGIORNAMENTO - La famiglia di Luis Sepúlveda ha smentito la notizia diffusa ieri in serata, e cioè che lo scrittore cileno sarebbe tenuto in coma farmacologico a causa del peggioramento della sua sindrome respiratoria da nuovo Coronavirus. Secondo quanto riporta il canale d'informazione cileno 24 horas, Sepúlveda è sedato, ma le sue condizioni sono stabili: "È stato sedato secondo le indicazioni dei medici, ma non è in coma." A quanto pare lo scrittore è in lento miglioramento: ha già recuperato le funzioni respiratorie di un polmone, e a breve potrebbe recuperare l'altro.

Qualche ora fa il quotidiano El Espanol e altri media spagnoli avevano affermato che Sepúlveda era in coma farmacologico e aveva bisogno della respirazione assistita a causa del Coronavirus.

Lo scrittore cileno settantenne era stato ricoverato all'Ospedale Universitario Centrale delle Asturie il 27 febbraio a Oviedo, in Spagna: tre giorni dopo è stato sottoposto al tampone per individuare il nuovo Coronavirus perché presentava sintomi dovuti alla polmonite senza un'origine nota, ed è risultato positivo (il primo caso in Asturia). Le sue condizioni si sono aggravate nelle ultime ore.

Anche la moglie, la 66enne poetessa Carmen Yáñez, è risultata positiva al Coronavirus ma si sta riprendendo. I due erano ospiti del Correntes d'Escritas, un festival di letteratura, dal 15 al 23 febbraio, ed erano rientrati a Povoa de Vazim, dove risiede da tempo.

Autore di oltre trenta romanzi, Sepúlveda ha ricevuto nella sua lunga carriera numerosi premi letterari tra cui il premio internazionale Flaiano nel 1994, il premio Chiara alla carriera nel 2014 e il premio letterario Alessandro Manzoni alla carriera (2015). Dai suoi romanzi sono stati tratti film come La gabbianella e il gatto di Enzo D'Alò (1998) e Il vecchio che leggeva romanzi d'amore di Rolf de Heer (2001). È anche sceneggiatore e regista di Nowhere (2002) e del documentario Corazonverde (2002).

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