LuccaCG18, Edizioni BD: l'incontro con James O'Barr e Chiara Bautista
In un incontro con la stampa, James O'Barr ha parlato dell'edizione Omnibus de Il Corvo: Memento Mori
Durante la prima giornata di Lucca Comics & Games 2018, il fumettista statunitense James O'Barr e l'autrice messicana Chiara Bautista hanno tenuto una conferenza stampa incentrata sull'edizione Omnibus de Il Corvo - Memento Mori, la più recente storia del personaggio, firmata da Roberto Recchioni, Werther Dell'Edera e Giovanna Niro, proposta in Italia da Edizioni BD e oltreoceano da IDW Publishing.
Il primo argomento trattato è stato la nascita del progetto Memento Mori:
O'Barr - Due anni fa, nel 2016, ero ospite qui a Lucca, e Micol Beltramini suggerì la cosa. Ho pensato che potesse essere una buona idea. È la prima volta che un fumetto del Corvo non ha origine negli Stati Uniti, dov’è nato. I fumetti americani stanno diventando un po’ ripetitivi, mentre in Memento Mori ho trovato un taglio diverso che mi interessava.
O'Barr - Moriremo tutti, alla fine! Quando scrissi la storia, trent’anni fa, ero davvero arrabbiato. Ora non lo sono più. [Ride, guardando la compagna] Sono sempre stato interessato al grande tema del Corvo: l’amore, l'amore vero.
L'autore statunitense ha in seguito discusso dell'attuale situazione del mercato fumettistico:
O'Barr - Si potrebbe provare a fare un po’ di tutto. Il 90% del mercato americano del Fumetto si lega al concetto di super eroi, i quali al momento seguono i film e non il contrario. Manca la volontà di creare cose nuove con i fumetti.
La parola è poi passata all'autrice, a cui è stato chiesto quanto la sua cultura influisca nelle sue illustrazioni e la genesi del personaggio di Bunny Girl, domanda che ha commosso l'autrice messicana, evidentemente emozionata nel rispondere.
Bautista - Religione, soap, l’amore, i teenager e tutto quello che viene da quella dimensione rappresenta una grande fetta dell'intrattenimento. Riguardo Bunny Girl, il mio fidanzato dell'epoca morì per un incidente in moto. Il personaggio nasce come meccanismo per gestire la sua perdita. Volevo ridirigere quell’energia per accettare la cosa. Le stelle e l'energia non mi hanno portato rabbia, ma comprensione per quanto accaduto.
Abbiamo avuto il piacere di porre anche noi una domanda all'autore de Il Corvo, chiedendogli come percepisse l'utilizzo dei colori (scelta più vicina al fumetto mainstream che alla dimensione punk primigenia), realizzati da Giovanna Niro.
O'Barr - Finché il colore è utile alla storia, non ho niente in contrario a riguardo. Immagino il Corvo in bianco e nero perché vengo da quella cultura cinematografica, ma i colori non mi infastidiscono, a meno che non siano inseriti unicamente per stupire.
Successivamente è tornato il tema dell'amore, in riferimento all'edizione definitiva dell'opera originale targata Edizioni BD, in cui è presente un apparato romantico legato al protagonista, che va un po' a modificare il peso emotivo della storia. In più, ci si è soffermati su una similitudine importante: il Corvo visto come un super eroe. Quanto di questa figura diventa più umana grazie alle sue motivazioni?
O'Barr - L’idea è nata dal terzo editore americano che mi ha proposto di fare qualcosa in merito. Volevo rivedere alcune pagine, prima che uscisse l'edizione attualmente in vendita con BD. Le sequenze relative al "perdono" sono molto importanti nella storia, proprio perché "il perdono è per chi perdona”
La giustizia prende forme diverse, personali o meno. Nel racconto del Corvo, la giustizia è quella che ha “provato” quando ho iniziato a metterla su carta. Lo definirei un antieroe con un’etica personale discutibile, perché ammazza non solo i colpevoli veri e propri, ma anche le persone collegate a loro in qualche modo.
Nella seconda parte della conferenza si è parlato delle iterazioni cinematografiche del personaggio, chiedendo all'autore se gli piacerebbe vedere un nuovo film su di lui.
Bautista - Sarebbe fantastico!
O'Barr - Il film che doveva essere prodotto aveva qualcosa di questo aspetto [atmosfera noir e utilizzo del bianco e nero - NdR]. Le parti positive realizzate a colori, come ne Il mago di Oz, e le parti più cupe con un bianco e nero anni Settanta, molto sporche. Non so se accadrà mai e, nel caso, se sarà il progetto che avevo immaginato. Si vedrà. Cerco di non pensare ai sequel. Ho partecipato alla realizzazione del primo, mentre dagli altri ho solo preso i soldi.
O'Barr scriverebbe un Corvo diverso oggi, dopo trent'anni?
O'Barr - No, sono felice di come sia andata, perché è un punto specifico della mia vita e sono contento di quello che rappresenta. Sono ancora un uomo semplice come allora.
L'ultima parte dell'incontro ha visto protagonista Chiara Bautista, la quale ha parlato del suo rapporto con questa edizione di Lucca Comics & Games, una delle prime convention a cui partecipa, svelando un particolare curioso sul rapporto di coppia con O'Barr. In più l'autrice ha parlato della scena fumettistica messicana e del lavoro con Matteo Casali.
Bautista - Sono felice di essere qui! Ho trovato persone molto gradevoli e poi... ci siamo fidanzati ufficialmente proprio ieri, qui a Lucca! [Mostrando l'anello di fidanzamento alla stampa]
La realtà fumettistica messicana è molto simile a quella europea: ci sono molte graphic novel e molte autoproduzioni. Viene tradotto e importato molto materiale DC Comics e Marvel. C’è poca produzione di super eroi prettamente messicana, ma molti messicani lavorano per le case editrici di comics americani.
In passato ho realizzato un’illustrazione per Quebrada di Matteo Casali, sono felice che anche in Italia si conosca la Lucha Libre [la lotta libera messicana - NdR].
In chiusura è stato chiesto cosa stiano leggendo o guardando in questo momento i due autori:
O'Barr - Siamo due lettori compulsivi, ma niente di specifico. Vediamo un sacco di show di genere real crime, così riusciremo a farla franca se necessario!