LuccaCG18, Bonelli: tutte le novità su Il confine

Nuovi ragguagli su Il confine emergono da Lucca Comics & Games 2018

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Il velo impenetrabile che avvolge Il confine dal suo fugace annuncio, l'anno scorso a Lucca Comics & Games 2017, ha mostrato qualche spiraglio alla recente fiera toscana, conclusasi ieri.

All'incontro organizzato da Robinson, l'inserto culturale di Repubblica, inerente i nuovi sviluppi di Sergio Bonelli Editore, non potevano mancare gli ideatori del titolo in oggetto, Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, che hanno sottolineato come la crossmedialità sia stata per Il Confine presupposto imprescindibile.

L'idea di base nasce infatti come fumetto e in parallelo come serie televisiva, che sappiamo sarà prodotta da Lucky Red. Apprendiamo ora che gli stessi Uzzeo e Masi saranno gli sceneggiatori anche per il piccolo schermo. I due autori romani hanno affermato che questa scelta va nella direzione tesa a garantire la massima omogeneità e coerenza alle storie che leggeremo su carta e vedremo in TV. Così come è accaduto, utilizzando un esempio illustre, per The Walking Dead, gli intrecci godranno poi di una loro autonomia e indipendenza sui rispettivi medium.

Nel portfolio de Il confine, presentato proprio nei giorni di Lucca, figurano il contributo di dodici grandi nomi di artisti, quali: Carlo Ambrosini, Alessandro Barbucci, Giacomo Bevilacqua, Massimo Carnevale, Gipi, Shintaro Kago, Tanino Liberatore, LRNZ, Emiliano Mammucari, Giuseppe Palumbo, Rita Petruccioli e Danijel Zezelj. L'albo, prodotto in una tiratura limitata e numerata di soli 600 pezzi, contiene anche un racconto in prosa autoconclusivo, che sta a dimostrare quanto sia importante per il progetto il linguaggio in tutte le sue possibili declinazioni espressive.

Sulla segretezza finora mostrata da Bonelli sui suoi contenuti, Michele Masiero ha voluto spiegare al pubblico che ciò è dovuto al genere stesso a cui appartiene Il confine, il mystery. È più che giusto, ha concluso quindi il direttore editoriale di Bonelli, mantenere ancora per un certo tempo un alone di mistero al riguardo.

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