LuccaCG15: Kamui Fujiwara incontra il pubblico italiano
Il mangaka Kamui Fujiwara ha incontrato a Lucca Comics 2015 i lettori per presentare la nuova ristampa di Dragon Quest: L'Emblema di Roto...
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Lei ha lavorato con Mamoru Oshii, altro ospite di questa edizione di Lucca Comics, per il manga Kerberos Panzer Cop. Può parlarci di questa collaborazione?
Kamui Fujiwara - La saga di Kerberos è stata creata da Mamoru Oshii, che all'epoca aveva diretto il primo film in live-action; in seguito voleva realizzarne anche una versione manga, perciò abbiamo cominciato a discuterne. Inizialmente Oshii aveva pensato soltanto a una bozza di storia e non aveva idea di come svilupparla, ma parlandone è diventata una serie lunga, molto più di quanto noi stessi ci aspettassimo.Com'è nata l'idea del sequel di Dragon Quest: L'Emblema di Roto?
Fujiwara - Volevamo proseguire le avventure dei personaggi per continuare a parlare di questo mondo. L’idea è partita dalla creazione del protagonista per poi estenderci al contesto. La durata del progetto è andata oltre le nostre previsioni iniziali ed è ancora in corso di pubblicazione, dovrebbe proseguire per altri 4 anni circa.Sappiamo che è un grande fan di Akira Toriyama, l'autore più importante nel panorama degli shonen manga degli anni '80 e character design dei videogiochi di Dragon Quest. Quanto e come è stato influenzato dal suo lavoro?
Fujiwara - L’idea di partenza era di scrivere un manga di Dragon Quest utilizzando i personaggi e i mostri creati da Toriyama; sfogliando Kerberos si può capire che ho uno stile differente, ma la direttiva era quella di riportare su carta il character design originale.
Ha iniziato vincendo (con uno pseudonimo) il terzo premio al Premio Tezuka. Pensa che i premi siano ancora un uno modo per scoprire talenti?
Fujiwara - In realtà non mi ha permesso di fare direttamente un manga, ma mi ha messo in contatto con un editor e con figure che poi mi hanno permesso di lavorare; mi hanno subito proposto titoli fantasy, ma io volevo fare altro, così ci sono state molte discussioni...
Per lei la saga di Dragon Quest è solo lavoro o conosce anche il videogioco e ci ha giocato?
Fujiwara - Ho giocato a quasi tutti i giochi della serie. Il mio preferito è Dragon Quest III.
Parallelamente a L'Emblema di Roto in Giappone (e così anche in Italia) è stato pubblicato La Grande Avventura di Dai, un altro manga ispirato dai videogiochi di Dragon Quest. Come si relazionava con esso?
Fujiwara - Lo leggevo, sapevo che personaggi presentava, ma la storia è differente, non c’è stata alcuna influenza.