Lucca Comics: Showcase di Terry Moore

Mentre lavorava al tavolozza disegno, Terry Moore ha parlato dei suoi fumetti più famosi...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Al termine della giornata di sabato di Lucca Comics, nella suggestiva cornice della Chiesa dei Servi si è tenuto lo showcase di Terry Moore, durante il quale l’autore americano ha disegnato i suoi personaggi più celebri sotto gli occhi del pubblico.
Nel frattempo ha parlato delle sue opere, rivelando retroscena e sviluppi futuri delle sue serie a fumetti.

Nella testa di Moore si è formata un'idea ben precisa di come si è evoluto in questi anni l'universo narrativo di Strangers in Paradise e, come aveva già annunciato, lo racconterà in un seguito sotto forma di romanzo.
Il motivo per cui non realizzerà un fumetto è legato alla censura americana, dove è vietato mostrare il seno di una donna, ma non c'è alcun problema per un'autopsia o un bambino sgozzato. Il problema è che per via di queste restrizioni un'opera rischia di non essere esposta sugli scaffali, perché se un fumetto viene giudicato inappropriato sono i rivenditori a rischiare di andare in prigione, non gli autori.
Moore vuole la possibilità di raccontare la storia che ha in mente senza preoccuparsi dei limiti di cosa può o non può rappresentare visivamente e per questo ha optato per un romanzo.

Parlando di Rachel Rising, Moore ha espresso il timore che in futuro un personaggio simile a Zoe potrebbe spostarsi dalla carta stampata ai titoli dei telegiornali, considerando cosa sono disposte a fare le adolescenti per un po' di visibilità. In fondo anche Strangers in Paradise durante la sua pubblicazione era considerato qualcosa di originale e trasgressivo, mentre ora è la vita di tutti i giorni.

Per quanto riguarda Echo, l'autore ha rivelato che quanto abbiamo letto finora può essere considerata solo l'introduzione della storia, che ha raccontato per permettersi un giorno di raccontarne il secondo capitolo.

Moore adorerebbe realizzare un titolo umoristico, ma l'ha fatto per anni prima di entrare nel mondo del fumetto professionale e quelle opere non vendevano, perciò ha dovuto dedicarsi a storie più profonde, con risvolti drammatici. Inoltre l'autore vede i suoi idoli del fumetto comico che faticano a vendere le proprie opere, quindi fa fatica a pensare di proporre qualcosa di quel genere. Il suo prossimo fumetto però sarà un fantasy per tutte le età e Moore ha l'impressione che lì potrà non nascondere l'umorismo ma presentarlo in modo più diretto, anche se questo potrebbe costargli un insuccesso.

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